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F1 Imola 2025: la nostra – fantastica – esperienza all’autodromo

In questo articolo, uno dei nostri redattori ci racconterà della propria esperienza a Imola nel giorno del Gran Premio

nota del caporedattore – Quello di quest’anno sarà con tutta probabilità l’ultimo GP ad Imola da qui a qualche anno. La Formula 1 saluterà, seppur non definitivamente – un tracciato ed un evento che hanno dato tanto alla sua storia. Ebbene, anche noi abbiamo deciso di rendere omaggio, nel nostro piccolo, all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, raccontando cosa si prova a viverlo in prima persona, a chi tra i nostri lettori non ha avuto la possibilità di farlo in questi anni.
Concedeteci per questa volta la licenza di sconfinare dal tono giornalistico ed imparziale che sempre cerchiamo di mantenere. Concedeteci una narrazione libera, da amico ad amico, o se preferite, da appassionato ad appassionato.

La “storia” del nostro weekend ad Imola

Domenica 18 maggio. Sveglia alle 6. Hai ancora sonno, ma ti alzi dal letto e in fretta. Prepari al volo i panini che devono durarti per tutto il giorno. Dai, sbrigati, che hai il treno tra mezz’ora. Ok, lo zaino è pronto. Inizia ora la vestizione. Ovviamente, la maglietta del cavallino rampante è d’obbligo. Cappellino blu, con la scritta “Nacional”, come quello di Ayrton.

Esci di corsa anche se la stazione è a due minuti a piedi dall’albergo in quel di Castelbolognese. Ti fiondi sul primo interregionale diretto verso Bologna Centrale. Dieci minuti di treno, nulla di più, nulla di meno. Poi scendi e vieni subito accolto da una marea di gente. Un fiume rosso che scorre verso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Tutti che accorrono per il Gran Premio di Formula 1 2025 a Imola.

FIA F3 Championship 2025, Round 03 – Imola

Le categorie minori viste dalla Rivazza

Così è iniziata la nostra lunghissima giornata a Imola. Alle 7:45 abbiamo dovuto abbandonare le nostre bottiglie da 2 litri d’acqua sul “muro del pianto”. Una fila sterminata di qualsiasi tipo di bottiglia preparava all’effettivo ingresso post controlli in autodromo. Una volta entrati, io e il mio compare ci dirigiamo verso la Fan Zone, situata tra il rettilineo principale e quello tra Tosa e Piratella. Immancabili, ovviamente, le foto con i poster giganti dei 20 piloti di Formula 1.

Subito dopo ci attende una lunga salita fino ad arrivare alla tribuna Rivazza 2. La nostra vista è magnifica: l’azione in pista è visibile dall’ingresso a Rivazza 1 fino allo slancio nel rettilineo di partenza. Decidiamo allora di restare esattamente in quella posizione per le seguenti 5 ore. Da quella tribuna abbiamo seguito quindi tutta la gara di Formula 3 e quella di Formula 2. Per giunta, sul tracciato del Santerno, si è svolta la prima prova della Porsche Supercup, non certo priva di colpi di scena.

Formula 1: le emozioni della gara

Ci siamo. Ecco che alle 13:30 inizia la parata dei piloti. Un boato assordante accompagna soprattutto i due alfieri della Ferrari per tutto il corso del giro. E poi il momento più emozionante di tutti: Kimi che sventola fieramente il tricolore a bordo della sua Mercedes.

Tutti si aspettano una vittoria di Piastri, ma Verstappen gli strappa la leadership con una staccata “alla Max” al Tamburello. Le Ferrari sono costrette alla rimonta, e una scia di applausi le sostiene giro dopo giro. A metà gara, però, un evento nefasto fa cambiare l’espressione dei volti sugli spalti. La W16 di Kimi Antonelli si pianta appena dopo la Tosa.

La Safety Car entra in pista per diversi giri, le Ferrari si trovano vicine al podio e tutti sperano nell’insperabile. Dobbiamo accontentarci di una P4 di Hamilton e una P6 di Leclerc, risultato che va comunque oltre la più rosea delle aspettative di ciascuno dei presenti. Uno dei momenti più belli è stato senza dubbio il fragoroso applauso a Max Verstappen mentre affrontava per l’ultima volta le due curve della Rivazza. Ogni tifoso teme e rispetta il 4 volte campione del mondo.

Max Verstappen, vincitore del Formula 1 Gran Premio dell’Emilia Romagna e del Made In Italy, Imola 2025

Come di consueto ormai segue l’invasione di pista. E lì, in mezzo al rosso, si può percepire ancora di più la passione per la Rossa. Bandieroni, striscioni, cartelloni, cori: semplicemente indescrivibile. C’è un’altra sezione di tifosi che abbiamo notato essere particolarmente presente, ed è quella argentina. Centinaia di bandiere, magliette, gigantografie di Colapinto e tanto, tanto casino.

Il saluto ad Ayrton

Al termine dell’invasione, torniamo in Fan Zone per godercela un po’ di più. Abbiamo partecipato alla prova dei pit stop, con una prestazione degna del nome del nostro team (che ci siamo presi la licenza di chiamare Gaston Mazzacane). Dopodiché, ci dirigiamo verso quel posto. Il luogo in cui si spegne il tifo e si accende il silenzio. Quel luogo in cui la rivalità finisce e inizia l’unione della memoria. Il luogo dove c’è chi prega, chi ammira e chi piange. Davanti alla statua in ricordo di Ayrton Senna siamo tutti uniti per onorare una leggenda scomparsa troppo presto.

Nel calderone delle emozioni, oltre a gioia, stanchezza e una goccia di tristezza, si aggiunge la frustrazione. Una volta giunti alla stazione dei treni, infatti, ci troviamo davanti ad un muro di circa 8000 persone, con i nostri biglietti del treno comprati peraltro a dicembre. Ma tutto ciò era nulla in confronto all’immensa gratitudine per la giornata appena trascorsa e per questo sport che tanto ci appassiona.

Nella speranza che questo sia un arrivederci e non un addio… grazie, Imola!