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Questione gomme, Red Bull contro McLaren: dubbi anche sulla bevanda del pilota

In un recente articolo di The Race, sono emerse diverse richieste di chiarimento da parte di Red Bull sulla questione gomme e freni McLaren

Una delle questioni che più hanno tenuto banco nel corso delle ultime settimane in ottica extra-pista è stata sicuramente quella relativa al raffreddamento degli pneumatici di McLaren, che secondo i tecnici Red Bull sarebbe effettuato in maniera irregolare.

La disputa era iniziata già a fine 2024, con l’accusa da parte del team di Milton Keynes riguardo il sospetto utilizzo di infinitesimali quantità d’acqua, che infiltrata all’interno dello pneumatico aiuterebbe ad evitare il suo surriscaldamento.

Nelle ultime settimane si era invece parlato dell’utilizzo, da parte di McLaren, di un liquido – anch’esso inserito nella gomma -, o persino di un’intercapedine creata all’interno dei cestelli dei freni per convogliare nella zona dell’aria fresca.

Ebbene, un recente articolo pubblicato da The Race ha rivelato una lunga lista di altri possibili metodi che Red Bull ipotizzerebbe validi. Il team anglo-austriaco ha chiesto chiarimenti alla FIA in merito; la Federazione ha giudicato irregolari la maggior parte – ma non tutte – le ipotesi.

Oscar Piastri, McLaren F1 Team, Imola 2025 – Pirelli Media

Red Bull e le “accuse” contro McLaren

1. Fluidi all’interno del cerchio
L’idea consisterebbe, come accennato prima, nell’inserire liquidi refrigeranti tra gli strati lamellari del corpo ruota per agevolare la conduzione termica. Secondo la FIA però questo costituirebbe una violazione dell’articolo 11.5 (“vietato il raffreddamento a liquido dei freni”) ed anche dell’articolo 10.8.4.d (vietati sistemi per regolare la temperatura di ruote o freni).

2. Serbatoio di liquido integrato nella zona dello pneumatico
In questo caso, il liquido sarebbe trasferito nella zona della gomma attraverso dei condotti grazie all’accelerazione della vettura. Anche in questo caso, la Federazione ha considerato il concetto non conforme alle due norme citate prima.

3. Liquido integrato in componenti meccanici
Il liquido sarebbe contenuto in componenti con funzione primaria meccanica, e poi trasferito alla ruota. Ancora una volta, la FIA ha dichiarato irregolare l’ipotesi.

4. Uso del sistema di idratazione del pilota
Questa è forse la più clamorosa. L’ipotesi prevederebbe l’utilizzo dell’acqua della borraccia per il pilota, per il raffreddamento delle ruote tramite porosità o condotti. La FIA ha chiarito che anche questo rientrerebbe nella definizione di raffreddamento a liquido dei freni, vietandolo.

5. Raffreddamento termoelettrico
L’unica soluzione non immediatamente esclusa riguarda l’utilizzo di moduli termoelettrici, come i dispositivi Peltier, che sfruttano la corrente elettrica per assorbire o rilasciare calore. La FIA ha ammesso che l’attuale regolamento non vieta esplicitamente l’uso di tali dispositivi, ma ha precisato che non vede di buon occhio l’utilizzo di tale congegno, e che lo vieterà espressamente in ottica 2026.