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F1, Szafnauer pronto a tornare con un dodicesimo team?

Dopo l'esperienza con Alpine terminata ormai due anni fa, Otmar Szafnauer starebbe tentando di tornare in F1 come team principal

In una recente intervista riportata dalla testata The Race, Otmar Szafnauer ha ammesso di essere impegnato da oltre un anno in un progetto che lo vedrebbe tornare nel paddock di F1 in qualità di team principal di un dodicesimo team – o di una delle squadre già presenti in griglia.

“I finanziamenti sono già assicurati”, aveva spiegato a Miami. “Posso dire che i finanziatori sono persone serie e dispongono delle risorse economiche necessarie per sostenere una squadra di Formula 1.”

Ad essere coinvolto sarebbe anche un importante costruttore, che avrebbe dato la disponibilità anche a produrre il motore: “Il costruttore che vuole entrare in F1 è già coinvolto. Si tratta solo di attendere il momento giusto per avere l’opportunità di dare il via alla dodicesima squadra. E forse, nel prossimo futuro, potrebbe esserci anche qualche team in vendita.”

Szafnauer non ha rivelato né l’identità degli investitori né quella del costruttore interessati ad affacciarsi alla F1, ma ha specificato che il gruppo è aperto anche all’acquisto di una delle dieci squadre attualmente in griglia: “È difficile quando nessuno è disposto a vendere”, ha detto. “Ma lo capisco: c’è un nuovo Concorde Agreement in arrivo per il periodo 2026-2030, ed è già stato definito. Ci sono nove proprietari e ognuno ha una visione diversa della Formula 1 e dei motivi per cui è coinvolto.”

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Quindi spero che, in un futuro non troppo lontano, qualcuno possa dire: ‘Ho fatto il mio tempo in Formula 1, forse è il momento giusto per vendere.’ Con le risorse che ho raccolto, in poco tempo potrei essere competitivo. Assumerei le persone giuste e credo di poterle convincere. Il costruttore che fornirà il propulsore sarà molto competente.

“Il supporto economico garantirà una nuova galleria del vento, nuovi impianti per ricerca e sviluppo e una nuova sede, un po’ come ha fatto Lawrence Stroll. Serviranno due o tre anni per costruire tutto da zero, ma nel frattempo si possono sviluppare strumenti di simulazione per diventare competitivi in tre o quattro anni”, ha concluso.