Nel mondo del WRC, dove il grip può valere una vittoria e il margine d’errore è quasi nullo, ogni dettaglio aerodinamico conta.
Toyota Gazoo Racing sembra aver trovato una chiave di vantaggio tecnico che, pur non violando il regolamento, sfrutta al massimo le il regolamento delle WRC Rally1: il “growing rake”, un’inclinazione crescente del pianale che sta facendo discutere addetti ai lavori e appassionati.
WRC: Cos’è il growing rake e come lo utilizza Toyota
Il concetto è semplice nella teoria, complesso nell’esecuzione. Si tratta di una configurazione in cui il fondo dell’auto è più basso all’anteriore e progressivamente più alto verso il posteriore.
Questa inclinazione, comune nelle monoposto di Formula 1, serve a far accelerare il flusso d’aria sotto il frontale e a farlo espandere dietro, generando una zona di bassa pressione che aumenta il carico aerodinamico.
In un rally, dove le superfici variano da ghiaia a fango e asfalto, il rake non serve solo al grip: aiuta anche a proteggere il fondo da urti e detriti, migliorando la capacità dell’auto di affrontare terreni sconosciuti senza sacrificare la velocità.
Con analisi tecniche dettagliate si può notare come, la GR Yaris Rally1 utilizza una combinazione di:
- Rake più marcato rispetto alla Ford Puma e la Hyundai i20N.
- Side skirts progettati al limite del regolamento, per sigillare il flusso d’aria sotto l’auto.
- Fondo inclinato come un “diffusore naturale”, capace di massimizzare l’espansione dell’aria dietro e aumentare il carico aerodinamico senza appendici aggiuntive.

Questo approccio non solo garantisce più grip in curva, ma migliora anche la stabilità alle alte velocità e riduce l’effetto delle asperità del terreno. In sintesi: più aderenza, meno danni, più costanza di prestazioni.
Il confronto con i rivali del WRC
Nel WRC, M-Sport e Hyundai hanno interpretato il concetto di rake in modo più conservativo.
La Puma Rally1 presenta un’inclinazione meno accentuata, privilegiando l’equilibrio su terreni regolari, mentre Hyundai adotta una soluzione intermedia.
Toyota, in questo modo, riesce a sfruttare meglio le superfici sconnesse e i tratti veloci su ghiaia, guadagnando quel margine di fiducia e velocità che può fare la differenza tra un podio e un piazzamento di rincalzo.
Come in ogni categoria del motorsport, anche nel WRC i rivali non resteranno a guardare. Per ora, in tappe come quelle del Paraguay, la GR Yaris Rally1 sembra avere una marcia in più.
Non è magia, è ingegneria, applicata perfettamente dalla casa giapponese: un fondo inclinato, un flusso d’aria controllato e un pizzico di audacia progettuale.









