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Red Bull: Verstappen ancora in lotta per il titolo senza errori e sfortune?

Senza le sfortune e gli errori - mai così numerosi come in questa stagione - Max Verstappen sarebbe clamorosamente ancora in corsa per il Mondiale, a ridosso del duo McLaren.
Verstappen FP2 GP Ungheria

97 punti di distanza dal leader in classifica piloti, tanta sfortuna e una vettura decisamente poco competitiva: così si può riassumere il Mondiale di Max Verstappen fino a questo momento.

Complice proprio una vettura non performante come negli scorsi anni, l’olandese ha anche commesso qualche errore di troppo: mai così tanti in mezza stagione nell’era ad effetto suolo per Super Max, protagonista anche di qualche gara no in termini di passo gara.

Ripercorriamo quindi la stagione dell’olandese con un preciso obiettivo: capire dove sarebbe ora Verstappen senza errori chiari ed evidenti, ma soprattutto senza sfortune: la Dea bendata quest’anno non è stata decisamente dalla parte del quattro volte iridato.

La partenza a Jeddah: vittoria mancata per Verstappen ?

Le prime quattro gare vanno via lisce come l’olio: nessun errore, nessuna sfortuna.
Lando Norris è primo con soli otto punti di vantaggio su Verstappen, che nel frattempo si toglie anche lo sfizio di vincere una gara in Giappone, tenendo dietro le McLaren tutto il tempo dopo una pole position magistrale al sabato.

Il primo errore stagionale arriva a Jeddah: partito dalla pole, Verstappen si difende molto al limite su Piastri, tagliando la chicane e prendendo una penalità. Alla luce del passo gara mostrato in confronto alle Mclaren, però, ci sentiamo di dire che Verstappen avrebbe vinto la gara senza la penalità.

In questo campionato alternativo, con questa vittoria l’olandese avrebbe addirittura preso la leadership in classifica, con due punti di vantaggio su Piastri e cinque su Norris.

Tanta sfortuna a Miami

Max Verstappen dopo la pole a Miami – Photo: Pirelli Newsroom

La sfortuna colpisce Super Max per la prima volta nella sprint di Miami: dopo il pit stop, Verstappen viene rilasciato dai box in modo pericoloso, collidendo con Kimi Antonelli e danneggiando il suo alettone anteriore e ricevendo una penalità per unsafe release. Senza errori da parte del proprio team, il pilota Red Bull avrebbe concluso la Sprint probabilmente in terza posizione.

I primi sei punti persi al sabato vanno poi sommati al podio perso in gara: la VSC esce al momento perfetto per George Russell, che con un po’ di fortuna passa l’olandese e chiude la gara in terza posizione.

Nelle gare di Imola e Monaco, Verstappen massimizza il risultato, con la seconda vittoria stagionale ottenuta proprio nella tappa italiana. Nel campionato alternativo che stiamo analizzando,Max sarebbe tornato in testa al Mondiale, nonostante l’auto palesemente inferiore al duo Papaya. Vetta che però perde a Monaco, dopo il trionfo di Norris.

Verstappen perde la testa in Spagna: altri punti persi

In Spagna arriva il primo vero pesantissimo errore dell’olandese: ancora una volta esce una Safety Car al momento sbagliato. Verstappen scoda in ripartenza, perde la posizione su Leclerc e poi anche su Russell. Toccato sia dalla Ferrari che dalla Mercedes, il quattro volte iridato perde la testa e tira una ruotata a George Russell nel tentativo di riprendersi la posizione. Una mezza follia che gli vale una pesante penalità. Chiude così la gara al decimo posto.

Senza l’uscita della Safety Car, Verstappen sarebbe finito senza troppi problemi sul podio alle spalle delle due McLaren. Con il podio in Canada, l’olandese tiene viva la lotta per il Mondiale, con soli sei punti di ritardo dal leader Oscar Piastri.

La sfortuna colpisce ancora Verstappen in Austria, poi errore a Silverstone

Verstappen è ancora vittima di tanta sfortuna in Austria: non conclude il primo giro, centrato da Kimi Antonelli dopo tre curve. Difficile dire dove sarebbe arrivato: non è da escludere il podio, ma restiamo conservativi ed ipotizziamo una P4.

In Gran Bretagna arriva un pesante errore dell’olandese in gara, che si gira nella ripartenza dopo la safety car. Considersta la penalità di Piastri, senza l’errore avrebbe addirittura potuto vincere, ma non si può ignorare il passo gara finale del duo Papaya. Anche qui preferiamo essere conservativi e ipotizzare una terza posizione finale.

Max Verstappen con Mourinho dopo la pole a Silverstone – Photo: Pirelli Media

La classifica dopo Silverstone

  1. Piastri 259 (-7)
  2. Norris 250
  3. Verstappen 235 (+50)
  4. Russell 149 (-8)
  5. Leclerc 133 (-6)
  6. Hamilton 102 (-7)

Dopo 13 gare e 4 sprint, se solo Verstappen avesse massimizzato il risultato senza quegli errori che non è abituato a commettere, sarebbe a soli 24 punti di distanza dalla vetta al Mondiale. Impressionante, no?

In Ungheria arriva la debacle totale

Nom ci sono né errori chiari, né sfortune particolari da segnalare per la tappa dell’Ungheria: l’olandese, semplicemente, non aveva passo. Sarebbe forse più corretto dire che per la prima volta non è riuscito a mettere una pezza ai problemi della RedBull; fatto sta che il nono posto finale lo fa sprofondare a 40 punti di distanza dalla vetta: non un gap irrecuperabile, ma sicuramente una bella mazzata rispetto al -24 post-Silverstone.

Di seguito quindi la classifica post-Ungheria

  1. Piastri 277 (-7)
  2. Norris 275
  3. Verstappen 237 (+50)
  4. Russell 164 (-8)
  5. Leclerc 145 (-6)
  6. Hamilton 102 (-7)

Piaciuto l’articolo? Abbiamo immaginato un campionato senza errori e sfortune anche per Leclerc e Norris negli articoli qui linkati: buona lettura!