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Rumors Ferrari, Vasseur e Leclerc verso l’addio? Quanto c’è di vero

Nella mattinata di giovedì, ben 3 testate italiane di rilievo hanno alluso ad un possibile addio di Leclerc e Vasseur da Ferrari

Nelle ultime ore, rumors insistenti hanno agitato il paddock della Formula 1. Secondo quanto riportato nella mattinata di giovedì dal Corriere della Sera e da altre importanti testate italiane, Frédéric Vasseur e Charles Leclerc potrebbero lasciare la Ferrari al termine della stagione 2025.

Una notizia che ha fatto rapidamente il giro del web e che poggia su segnali tutt’altro che trascurabili. Ma quanto c’è di reale e quanto di inventato? Cerchiamo di fare chiarezza su quanto sta realmente accadendo a Maranello.

La posizione di Frédéric Vasseur: il suo posto è in bilico?

Frédéric Vasseur, alla guida del team dal gennaio 2023, è attualmente sotto esame da parte dei vertici Ferrari, in particolare dell’amministratore delegato Benedetto Vigna e del presidente John Elkann. Le prestazioni della SF-25 non si stanno dimostrando all’altezza delle aspettative di inizio stagione. Il malcontento, sia interno che esterno, si sta facendo insistente.

A pesare ulteriormente è la contestazione di una difficoltà di Vasseur nell’integrarsi pienamente nella realtà organizzativa della Ferrari. Una dinamica che ha progressivamente indebolito la fiducia nei suoi confronti, e che secondo i rumors potrebbe portare ad un cambio di leadership nel breve-medio termine.

Tra i potenziali sostituti il nome più concreto è quello di Antonello Coletta, attuale responsabile del programma endurance, reduce da un avvio di stagione trionfale nel WEC. In parallelo, alcuni rumors citano Christian Horner, attuale Team Principal della Red Bull, il cui futuro a Milton Keynes non sembra più inattaccabile come un tempo.

Scuderia Ferrari Media

In caso di addio, Horner potrebbe portare con sé personalità di spicco come Hannah Schmitz (Head of Strategy) ed Enrico Balbo (Head of Aerodynamics), trasferendo una parte del know-how vincente Red Bull all’interno del box Ferrari.

Tuttavia, anche a fronte di un eventuale ribaltone manageriale, emerge un nodo strutturale che Ferrari non può più ignorare: la necessità di una profonda riflessione da parte della dirigenza stessa.

Ferrari e il problema interno: serve autocritica ai vertici

La sensazione che emerge da ambienti interni al team, secondo quanto raccolto da lastcorner.net, è che la responsabilità del momento complicato di Ferrari non possa ricadere unicamente su Vasseur. Al contrario, è evidente come i veri problemi affondino le radici in una struttura aziendale rigida, a volte guidata da logiche lontane dalla meritocrazia sportiva.

John Elkann e Benedetto Vigna, rispettivamente presidente e amministratore delegato, sono chiamati a fare un serio esame di coscienza. Negli ultimi anni, nonostante l’alternanza di Team Principal – da Arrivabene a Vasseur, passando per Binotto – la Scuderia non è riuscita a invertire una tendenza negativa costante.

Benedetto Vigna, John Elkann | Scuderia Ferrari Media

I tre manager citati sopra hanno operato modi assai diversi di gestione del team, talvolta riuscendo a portarlo – pur per brevi periodi – in lotta per vittorie e mondiali.

Non è però stata concessa loro – a Vasseur in particolare – un’autonomia tale da sradicare quella mentalità old school che ancora pervade la squadra. Una mentalità che assicura la permanenza a figure interne “intoccabili” che ostacolano il cambiamento; persone che continuano ad adottare metodologie di lavoro antiquate, non più compatibili con la Formula 1 moderna.

In questo senso, Ferrari si porta dietro una zavorra culturale e gestionale che la separa dalle migliori realtà del paddock. Fin quando questi nodi di inefficienza interna non saranno sciolti, anche il miglior Team Principal avrà le mani legate. Ecco perché la riflessione deve partire dall’alto: senza una governance coesa e realmente intenzionata ad estrarre la massima performance dal team, ogni cambiamento in superficie sarà vano.

Charles Leclerc: dubbi sul progetto e futuro aperto

Anche sul fronte piloti non mancano segnali di turbolenza. Secondo gli stessi rumors citati in precedenza, Charles Leclerc starebbe perdendo fiducia nell’ambiente Ferrari, in special modo per quanto riguarda il progetto 2026. Il contratto tra il monegasco e la Scuderia scadrà nel 2029, ma non è impossibile che preveda anche delle clausole d’uscita relative alla performance.

Uno dei nodi critici in ottica 2026 è quello relativo alla power unit. Se da un lato il motore termico prodotto a Maranello continua a rappresentare un punto di forza, dall’altro lo sviluppo e il know-how riguardanti la componente elettrica starebbero incontrando ostacoli significativi. Una debolezza tecnica, che si farebbe sentire l’anno prossimo, quando l’ibrido avrà un ruolo ancora più centrale.

Mercedes, descritta come la più avanzata in termini di sviluppo sotto questo aspetto, rappresenterebbe la destinazione più probabile nel caso Leclerc dovesse scegliere di cambiare. Anche Aston Martin osserva con attenzione, dopo essersi affermata come un’opzione altamente credibile grazie all’arrivo di Adrian Newey.

Rumors Ferrari, arriva la smentita dei diretti interessati

Il triplice attacco della stampa italiana (ad opera di Corriere, Gazzetta e it.Motorsport.com) è stato prontamente smentito nel media day del GP del Canada dai diretti interessati, con Leclerc ed Hamilton in prima linea.

“Sono molto sorpreso. Voglio dire, non ho idea da dove venga tutto questo,” ha detto in merito alla faccenda Leclerc. “Preferisco ignorare le voci, e non ho mai detto nulla a riguardo nelle ultime gare. Anzi, continuo a dire quanto ami questa squadra e quanto voglia riportare la Ferrari davanti, quindi sono rimasto sorpreso”.

“Abbiamo una visione comune: io, Fred e Lewis, per cercare di tornare a vincere, e stiamo lavorando per realizzarla. Questo è il nostro piano, e lo seguiremo.”

“Non è certo bello sentire che ci sono storie del genere in giro.”

“Innanzitutto adoro lavorare con Fred. Lui è la ragione principale per cui sono in questo team e ho avuto l’opportunità di essere qui, e di questo gli sarò sempre grato. Siamo in questa situazione insieme”, ha invece detto Hamilton.

“Stiamo lavorando duramente dietro le quinte. Le cose non sono perfette ma, per quanto mi riguarda, sono qui per lavorare con il team e anche con Fred – voglio che Fred resti qui. Credo davvero che Fred sia la persona giusta per portarci in cima, quindi è tutto assurdo.”

“La maggior parte delle persone non sa cosa succede dietro le quinte. Non è tutto facile, non è che tutto fili liscio – dobbiamo fare dei cambiamenti e c’è molto lavoro da fare, e naturalmente c’è molta pressione perché vogliamo vincere, ma (un addio di Vasseur, ndr.) non è assolutamente un tema di discussione al momento.”

Ferrari e la spaccatura tra dirigenza e team in pista

Le parole di ferma smentita dei piloti confermano una sensazione che già era emersa nella mattinata di giovedì. Il triplice attacco da parte della stampa italiana è arrivato nella notte canadese e in modo quasi sincronizzato, mentre la squadra dormiva, non cosciente di ciò che stava accadendo.

All’arrivo dei piloti e di Vasseur in pista per il media day, i rumors si erano ingigantiti ed erano sulla bocca di tutti, con i diretti interessati che al contrario neanche sapevano di cosa si parlasse.

Il timing della pubblicazione lascia intendere in modo neanche troppo velato che la stessa dirigenza Ferrari potrebbe aver “ordinato” l’attacco a Vasseur, come un modo per metterlo in guardia. Dovessero continuare a mancare i risultati in pista, la posizione del francese potrebbe per davvero essere a rischio.