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Red Bull, caso Horner, Verstappen nega un coinvolgimento

Nonostante le forti tensioni tra Horner e Jos Verstappen in Red Bull, Max nega un coinvolgimento nel licenziamento del manager inglese

Dopo le molteplici voci circolate negli ultimi mesi, questa mattina è arrivata l’ufficialità: Christian Horner non è più il team principal della Red Bull. Una notizia che scuote profondamente il mondo della Formula 1, segnando la fine di un’era per la scuderia austriaca. Il manager inglese lascia il suo incarico dopo ben vent’anni, un periodo in cui ha costruito, insieme al team, una delle realtà più vincenti della storia recente della classe regina A pesare sulla decisione, secondo diverse fonti, sarebbero stati anche i rapporti ormai logori con Helmut Marko e Jos Verstappen, figure centrali nella struttura e nella storia recente della Red Bull.

Tuttavia, Horner non è l’unico ad aver lasciato il team. A farne le spese, infatti, anche Oliver Hughes, ex Chief Marketing Officer, e Paul Smith, ex responsabile della comunicazione. Segnali evidenti di una riorganizzazione interna profonda, che potrebbe influenzare anche il futuro di Max Verstappen, la punta di diamante del team. Negli ultimi giorni si sono intensificate le voci che vedono l’attuale campione del mondo in trattativa con la Mercedes, alimentando scenari di mercato fino a poco tempo fa impensabili.

Christian Horner, ex team principal Red Bull

Max Verstappen non sarebbe coinvolto nel licenziamento di Horner dalla Red Bull

Secondo quanto riportato da Erik van Haren, giornalista del De Telegraaf, e dall’entourage del pilota olandese, Max Verstappen non avrebbe chiesto l’allontanamento di Horner, e la sua decisione sul futuro dipenderà esclusivamente dal potenziale competitivo della vettura.

Nonostante queste smentite, il licenziamento di Horner resta un mistero. Il manager stesso, secondo indiscrezioni, non sarebbe stato informato in modo chiaro sulle motivazioni della sua rimozione. Una situazione che lascia molti dubbi aperti e che rappresenta, senza dubbio, un colpo durissimo per la stabilità interna della Red Bull e un evento destinato a far discutere a lungo nel paddock.