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Quanto guadagna un meccanico di Formula 1? Dentro il box più veloce del mondo

Quanto guadagna un meccanico di Formula 1? Tra stipendi e sacrifici, scopriremo il ruolo dei meccanici più veloci al mondo.
quanto guadagna un meccanico di Formula 1

Uno degli aspetti fondamentali della Formula 1 è il lavoro dei meccanici, veri protagonisti dietro le quinte delle gare. Li vediamo agire in perfetta sincronia, spesso in 18 o 20, soprattutto durante i pit stop, dove ogni secondo è prezioso per cambiare gomme e regolare la monoposto. Ma quanto guadagna un meccanico di Formula 1?

In questo articolo analizzeremo quanto percepisce chi lavora giorno e notte nei box, dal giovane apprendista al capo meccanico delle scuderie top, e mostreremo i percorsi per entrare nel mondo più veloce (e selettivo) del motorsport. Un viaggio tra passione, competenze tecniche e carichi di lavoro che pochi immaginano, dove il tempismo si misura al millesimo di secondo.

Quanto guadagna un meccanico di Formula 1?

Dopo aver scoperto quanto costa una Formula 1, analizziamo la figura del meccanico di Formula 1. Il meccanico è un professionista specializzato, responsabile della preparazione e della manutenzione della monoposto durante il weekend di gara.

I suoi ruoli spaziano dall’assemblaggio e smontaggio delle componenti delle monoposto – come telaio, motore o elettronica – prima, durante e dopo ogni gara, fino alle regolazioni aerodinamiche e all’assetto.

Un meccanico deve sempre farsi trovare pronto, agendo con rapidità e risolvendo gli eventuali problemi imprevisti che si presentano nel corso dei weekend. Fondamentale è anche il suo supporto logistico ma, ancora di più, l’efficienza e la velocità durante un pit stop.

Per rispondere alla domanda “quanto guadagna un meccanico di Formula 1”, bisogna innanzitutto fare una distinzione tra i vari ruoli.

L’esperienza infatti è un tassello cardine per avere uno stipendio più alto. I meccanici alle prime armi guadagnano uno stipendio tra i 30.000 e i 40.000 euro all’anno.

I meccanici più esperti, invece, percepiscono cifre che oscillano tra i 50.000 e 80.000 euro all’anno, mentre i capi meccanici possono arrivare a una cifra compresa tra i 100.000 e 150.000 euro.

L’obiettivo per ogni team è poi quello di mettere il meccanico nelle condizioni ideali per lavorare. Per questo, spesso nei contratti vengono inseriti dei bonus e dei benefit. Oltre alle spese di viaggio e all’alloggio in hotel, i meccanici possono ricevere ricompense in base alle prestazioni della squadra.

Un certo numero di vittorie o la conquista dei titoli mondiali può fruttare dai 2.500 ai 10.000 euro di bonus. Cifre che premiano ogni singolo meccanico, a cui vengono offerti anche altri servizi, quali coperture sanitarie, pensionistiche ed eventi aziendali.

quanto guadagna un meccanico di Formula 1
Quanto guadagna un meccanico di Formula 1 – Lando Norris, GP Silverstone 2025

Come diventare un meccanico di Formula 1

Dopo aver scoperto quanto guadagna un meccanico di Formula 1, è lecito chiedersi cosa sia necessario fare ottenere un posto nella classe regina del motorsport.

Molti iniziano con un diploma in meccanica, in elettronica o da un liceo. Tuttavia, esistono scuole preposte appositamente a questo scopo, come la Motorsport Technical School di Monza (MTS Motorsport School).

In tanti optano per un percorso internazionale, soprattutto per imparare la lingua inglese, essenziale per lavorare in Formula 1. Il Regno Unito è infatti sede della maggior parte dei team della griglia e offre numerose opportunità, come il Bridgwater College, l’Oxford Brookes oppure corsi legati alla “Formula Student” o competizioni GT3, utili per affacciarsi al mondo delle corse.

Molte università offrono inoltre attività di tipo simile, utili ad applicare le proprie conoscenze mentre ancora si studia. Un esempio è la DynamisPRC del Politecnico di Milano. Il team, composto da studenti, gareggia infatti nella Formula SAE, una competizione universitaria internazionale di design ingegneristico che offre a numerosi studenti la possibilità di mostrare il proprio talento.

Lavorare su kart, GT o serie minori come F3, F2, è utile per farsi conoscere e accumulare esperienza prima del grande salto. Il passaparola è decisivo, e stage e apprendistati rappresentano spesso i primi passi concreti. I team di F1 cercano candidati con un mix di formazione, esperienze reali, soft skills e motivazione: aspetti fondamentali per avere un posto nei box.

Quanti sacrifici richiedere essere un meccanico in Formula 1? Risponde Ole Shack

Alla luce di quanto guadagna un meccanico in Formula 1, lavorare in questo settore potrebbe essere il sogno di molti. Un impiego del genere richiede tuttavia dedizione completa al team e molto lavoro di squadra. Bisogna saper resistere alla lontananza prolungata da famiglia ed amici, ed accettare la totale assenza di orari fissi e la possibilità di fare le ore piccole per preparare al meglio le vetture, quando necessario.

In una recente intervista, il meccanico Red Bull Ole Shack ha spiegato nel dettaglio cosa significa lavorare in Formula 1. Il danese lavora nel team austriaco come meccanico da quando la scuderia ha rilevato le quote del Jaguar Racing F1 Team nel 2004. Con lui, la Red Bull ha vinto quattro campionati piloti di fila, dal 2010 al 2014, e altri quattro tra il 2021 e il 2024. A questi vanno inoltre aggiunti altri 6 mondiali costruttori.

“Ho sempre lavorato nei motori. Da giovane, quando vivevo in Danimarca, ho studiato per diventare un normale meccanico di strada”, ha dichiarato Shack. “Ovviamente, non puoi saltare da un piccolo team in Danimarca alla Formula 1, così ho lavorato in Formula 3000 (una lontana parente della F2, per fare un paragone, n.d.r.)”.

“Le trasferte, se si trattano di ‘fly-away’ (ovvero di una trasferta intercontinentale), prevedono voli molto più lunghi, così dobbiamo partire il sabato precedente il weekend della corsa.”

Spesso il lavoro richiede di restare lontani dalla propria famiglia, ma lo stesso team, con il tempo, ne diventa una: “Il box è il nostro vero e proprio ufficio, dove per fortuna non mancano i momenti per ridere e scherzare. La nostra è come una piccola famiglia, perché sei sempre in viaggio insieme. È un dato di fatto: trascorriamo più tempo con i colleghi che con i nostri familiari a casa e certi momenti di svago servono per stemperare la tensione.”

“Solitamente, al contrario di quello che magari si pensa, la domenica mattina è abbastanza tranquilla. Dopo la gara, invece, noi dobbiamo provvedere a imballare tutto il materiale che avevamo scaricato e sistemato in tre giorni, in meno di cinque ore.”

Tuttavia, le emozioni che questo sport regala superano sempre le difficoltà iniziali: “L’entusiasmo che segue i buoni risultati in pista è senza dubbio il miglior carburante del nostro lavoro. In ogni caso, l’importante è che ci sia la passione: so che può sembrare un consiglio banale, ma il nostro è uno stile di vita, non soltanto un lavoro.”

“Devi provare piacere quando lo fai, perché solo così puoi non risentire dei tanti weekend passati nei box anziché con la famiglia, dei tanti matrimoni, battesimi e compleanni in cui manchi sistematicamente.”

Curiosità e record sui pit stop

Come accennato in precedenza, uno dei ruoli chiave che ci ha permesso di rispondere alla domanda “quanto guadagna un meccanico di Formula 1” sono i pit stop. L’obiettivo è quello di effettuare il cambio delle gomme o dell’ala il più velocemente possibile.

In media, un pit stop dura poco più di 2 secondi se tutto fila liscio. A volte infatti, una pistola che non funziona bene, un errore di un singolo meccanico o anche un posizionamento non corretto della monoposto sulla propria piazzola, può far perdere decimi o addirittura secondi preziosi per il pilota e per il team.

Negli anni, le squadre hanno speso molte risorse per far diminuire il tempo di attesa ai box e il record del pit stop più veloce della storia risale al 2023. La McLaren infatti, è stata in grado di battere il record precedente siglato Red Bull nel 2019 in Brasile pari a 1.82 secondi.

Al giro 27 del GP del Qatar, Lando Norris rientrò al box per sostituire le sue ormai usurate gomme hard, per un fresco set di gomme medie. I meccanici del team di Woking impiegarono solo 1.80 secondi per completare l’operazione, e restano tuttora imbattuti.

La Red Bull è invece il team che ha impiegato il minor tempo per effettuare una sosta al buio. Esattamente: al buio.

La squadra austriaca non è nuova a sfide singolari e ha dimostrato che un cambio gomme al buio non solo è realizzabile, ma può essere completato in tempi estremamente rapidi, non distanti da quelli registrati durante i pit stop in Formula 1.

Dopo ben 10 tentativi non andati a buon fine, i meccanici della Red Bull hanno eseguito un pit stop completamente al buio in soli 2.84 secondi.

Nel 2019 inoltre, la stessa Red Bull ha realizzato un pit stop in condizioni di assenza di gravità, a bordo di un aereo da addestramento per cosmonauti. Il pit stop è avvenuto presso il Centro di addestramento cosmonauti Jurij Gagarin in Russia.

Quanto guadagna un meccanico di Formula 1
Pit stop zero gravity Red Bull, Centro Jurij Gagarin 2019

Un lavoro spesso rischioso

Il ruolo del meccanico di Formula 1 non è sempre semplice e a volte è anche molto pericoloso. Non sono pochi gli episodi in cui un problema al pit stop ha finito per infortunare uno dei membri della crew: una ruota non ben fissata, il pilota che va troppo lungo e colpisce il meccanico o, peggio, un problema al rifornimento di carburante.

Famoso è l’episodio di Hockenheim nel 1944, quando la vettura di Jos Verstappen andò letteralmente a fuoco a causa di un problema in fase di rifornimento. Al giro 15, durante la sosta, un guasto alla pompa fece fuoriuscire carburante bollente sul telaio della Benetton B194. Il carburante, a contatto con le parti calde, prese fuoco all’istante, coinvolgendo il pilota e numerosi meccanici.

Paul Seaby, il meccanico responsabile della ruota anteriore destra durante quel cambio gomme, racconterà in seguito: “Ho visto un liquido che all’inizio ho scambiato per acqua. Poi ho capito fosse carburante e ho deciso di scappare. In quel momento sono partite le fiamme.”

Lo stesso Jos, padre del quattro volte campione del mondo Max Verstappen, ha dichiarato: “Ho aperto la visiera per prendere aria, ho visto il liquido, poi un’esplosione, è diventato tutto nero e non riuscivo a respirare.”

Fortunatamente, l’episodio non ha avuto conseguenze sui diretti interessati, ma lo spavento è stato molto. Jos Verstappen ha riportato solo lievi bruciature e qualche problema respiratorio dovuto al fumo.

Anche diversi meccanici furono coinvolti, ma le ustioni furono lievi, senza ricoveri prolungati. Il team Benetton finì sotto inchiesta da parte della FIA, che scoprì che era stato rimosso un filtro di sicurezza dal sistema di rifornimento per aumentare la velocità del flusso di carburante.

La FIA decise quindi di irrigidire le regole e soprattutto i controlli, incrementando gli standard di sicurezza per piloti e meccanici.

Quanto guadagna un meccanico di Formula 1? Non solo soldi ma anche passione e determinazione

Essere un meccanico in Formula 1 non è solo una professione particolarmente tecnica che richiede molte conoscenze, ma è uno stile di vita. Dalla preparazione fisica e mentale fino alle sfide logistiche globali, passando per la gestione della pressione nei momenti più critici del weekend di gara, dove ogni dettaglio e ogni secondo contano.

I soldi, non lo neghiamo, sono sempre importanti. Spesso però quanto guadagna un meccanico in Formula 1 passa in secondo piano, perché chi sceglie questa strada lo fa spesso per pura passione, per l’adrenalina della corsa e per il sogno di essere parte della massima espressione del motorsport.