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Pagelle F3 Silverstone: fantastico Boya, male i primi in classifica

Boya da 10, Leon finalmente ritrovato; male i tre contendenti al titolo, assente all'appello Voisin. Queste le pagelle della F3 a Silverstone

Torna il format più atteso del weekend! Come di consueto, nel corso dell’articolo saranno valutati tutti e 30 i piloti della griglia di Formula 3. Saranno prese in considerazione le qualifiche, la Sprint Race e la Feature Race.

Il pilota che esce certamente meglio di tutti da questo weekend è Mari Boya. Lo spagnolo del team Campos si è reso autore di prestazioni fenomenali in tutte le sessioni.

Male, invece, i tre grandi protagonisti della stagione. Nel momento decisivo, sbagliano sia Camara, sia Tsolov che Tramnitz. Ecco dunque le pagelle della F3 al termine del weekend di Silverstone.

I voti dei primi in classifica

Rafael Camara, 5. Il fine settimana britannico non era partito male per il leader, 3° in qualifica. Fa un po’ fatica nella Sprint, tant’è che Wurz è costretto dal team a cedere la posizione. Poi l’errore (grossolano): decide di restare con le slick mentre si sta per abbattere la pioggia, con l’auspicio che la pista si andasse ad asciugare. Beh, non è andata così, anzi la gara è stata sospesa per l’acquazzone che si è abbattuto sul tracciato. Per sua fortuna, non è stato l’unico a sbagliare.

Tim Tramnitz, 4.5. Quinto in qualifica, viene portato largo da Camara nella Sprint, nella quale non arriva a punti. Doppio zero dunque per il tedesco, anche lui con gomme d’asciutto sotto il diluvio. Non è certo così che si lotta per il mondiale. Ora è secondo, ma ha perso una grande opportunità.

Nikola Tsolov, 5. Ancora una volta mette a segno un giro mostruoso in qualifica. Poi viene investito da Badoer al primo giro della Sprint e finisce la gara ultimo e lontano dal gruppo. Aveva un’occasione d’oro per recuperare, ma sbaglia anche lui nella feature race. In un momento così concitato, da un ragazzo al terzo anno nella categoria, ci si aspetta che faccia la scelta giusta.

Mari Boya, 10. Quarto in griglia, terzo nella Sprint (partito 9°) e trionfa domenica sotto la pioggia. Non serve altro per capire che è stato un weekend da incorniciare per lo spagnolo.

Martinius Stenshorne, 6.5. Unico dei top a portare a casa un fine settimana tutto sommato sufficiente. Buona qualifica in P7; ottiene poi un buonissimo podio in rimonta nella gara di sabato con un ottimo passo. Fa anche lui la frittata e non mette le gomme da bagnato domenica mattina, ma gli va di certo meglio che ad altri.

Pagelle F3 Silverstone: gli inseguitori

Noah Stromsted, 3. Scomparso. Indietro in qualifica, indietro nella Sprint, canna la scelta delle gomme domenica (come le altre Trident). 26° al traguardo su 28. Decisamente non un weekend da top in classifica.

Theophile Nael, 8.5. Ha finalmente trovato un buon giro in qualifica, che gli ha permesso di partire tra i primi in entrambe le gare. Ha fatto a schiaffi con Boya e Van Hoepen sabato ed è quello che ci ha perso di più. Poi due penalità post gara gli hanno tolto i punti. Secondo, invece, nella Feature Race. Bravo.

Alessandro Giusti, 5. Fuori dalla Top 10 (non di molto) sia venerdì che sabato. Ha la possibilità di rifarsi domenica, partendo con le gomme da bagnato. E invece che fa? Si gira come un pollo alla Luffield al primo giro. Ultimo dei piloti che sono partiti con le wet al traguardo.

Tuukka Taponen, 4.5. Riemerge leggermente dalle acque profonde dell’Austria, ma comunque non ha il passo per restare con i primi. A centro gruppo in tutte le sessioni, e nonostante la partenza con le gomme da bagnato non riesce ad arrivare a punti (poi sì, grazie a qualche penalità). Momento difficile per il finlandese.

Roman Bilinski, 8.5. La stella polacca splende nelle due gare. Qualifiche decisamente da dimenticare (17°). Poi decide di svegliarsi, finendo 10° nella Sprint e pescando dal cilindro una P4 nella Feature Race. Rimedia perfettamente al sonno di Spielberg.

Santiago Ramos, 5.5. Ok, è tornato a punti nella gara più lunga, il che è già un passo avanti. Parlando di passo, tuttavia, non ne ha mostrato moltissimo. Ancora un po’ in difficoltà, ma pare che si stia riprendendo.

I voti del centro classifica

Callum Voisin, 3. Altro ospite speciale a “Chi l’ha visto?” dopo l’apparizione di Taponen settimana scorsa. Letteralmente scomparso, addirittura 25° in qualifica. Pare che la rinascita austriaca fosse solo un fulmine a ciel sereno.

Laurens Van Hoepen, 8.5. Probabilmente l’unico pilota a portare a casa un weekend lineare. Costantemente nel gruppo di testa (4° e 5° al traguardo), prende una penalità di 5s nella Feature Race ma non cambia la valutazione dell’olandese. Bravissimo.

Tasanapol Inthraphuvasak, 7.5. Ottiene una vittoria fondamentale per il morale. Il thailandese, tuttavia, sembra aver preso gusto nell’alternare una buona Sprint con una Feature Race non esattamente positiva. Comunque è arrivato a punti, ma prima della bandiera rossa ha faticato e non poco. Poteva raccogliere ancora una volta qualcosa di più.

Charlie Wurz, 6.5. Clamorosamente la Trident con il voto più alto. Qualifica strepitosa in P6 che avrebbe meritato un maggiore riconoscimento. Poi, povero ragazzo, gli viene chiesto di sacrificarsi per Camara, e lui mogio ascolta. Altra nota positiva: è stato il primo di chi è partito con le slick ad accorgersi (seppur tardi) che non fosse un’ottima idea.

Ugo Ugochuckwu, 7.5. Capolavoro in qualifica per lo statunitense, a soli 0.023s dalla pole. La P5 in rimonta nella gara di sabato dimostra ancora come il ragazzo sia in forma. A differenza dei suoi compagni (ecco il tasto dolente) sbaglia clamorosamente la scelta delle gomme e precipita in fondo. Un vero peccato, avrebbe potuto puntare ad un altro podio.

Noel Leon, 9. Il pilota dal nome palindromo (Rizzica docet) confeziona il suo miglior weekend in stagione. Non che ci volesse molto a dire la verità. 10° in qualifica, 7° nella Sprint e a podio domenica. Le premesse a inizio anno erano ben altre, sia chiaro. Però, un passo alla volta, il messicano sembra tornare dove ci si aspetterebbe.

Pagelle F3 Silverstone: la zona bassa della classifica

James Wharton, 6.5. P20 in qualifica, P16 sabato nella Sprint. Sembra andare tutto per il verso sbagliato. Quand’ecco che decide di montare le gomme da bagnato e piazza un 6° posto magnifico in feature race, conquistato con lotte e sorpassi non semplicissimi. Furbo e veloce (almeno domenica).

Ivan Domingues, 5. Non totalmente disperso, il che è un bel passo avanti. Fatica ancora a trovare il passo e resta la VAR più lenta (quando Ramos non decide di tirare il freno a mano). Non riesce ad arrivare a punti nonostante il caos davanti e le gomme wet da inizio gara.

Christian Ho, 10. Basta, chiudete le valigie, prenotate un viaggio per Singapore. 11° in qualifica, un giro talmente leggendario che quello di Bennett in Austria può accompagnare solo. 6° nella Sprint, 5° nella Feature Race. Con una DAMS. “Questo lo vedranno anche a Tonga” cit.

Bruno Del Pino, 5.5. Incredibilmente a punti nella pazzia di domenica, unico motivo per cui il voto rasenta la sufficienza. In termini di passo sull’asciutto, fa veramente tanta, tantissima fatica. Costantemente indietro.

Louis Sharp – Matias Zagazeta, 4. Entrambi dispersi nelle retrovie. Meritano una valutazione condivisa in quanto condividono il premio per “errore più idiota del weekend”. Il primo si gira da solo e cestina una grossa opportunità di andare a punti. Il secondo parte con le gomme da bagnato e dopo tre giri mette le slick. Sipario.

Brad Benavides, 5. Lui ci prova a portare avanti quella sorta di team chiamato AIX Racing. Appena fuori dalla possibilità di partire in pole nella Sprint, sgomita e non poco ma arriva 14°. Domenica non lo fanno nemmeno correre. Giusto il tempo di lavarsi sotto l’acquazzone, poi è costretto al ritiro. Salvate il soldato Brad.

I voti del weekend degli ultimi

Nicola Lacorte, 6. Il cataclisma che si è abbattuto su Silverstone ha rischiato di farlo arrivare a punti. Ma anche gli dei del motorsport sanno che sarebbe crollato il mondo con due DAMS nei primi 10. Tralasciando qualifica e Sprint (con risultati ordinari), l’italiano ha sfornato una prestazione molto positiva domenica. Non potevano ovviamente mancare, nel weekend del rientro, le due investigazioni durante la gara.

Brando Badoer, 4.5. L’attrazione che esercita verso le macchine degli avversari è più forte del campo gravitazionale terrestre. Qualifica nella media, Feature Race abbastanza anonima. Ma sabato è lui l’eroe: si lancia dentro Tsolov (dimenticandosi del cartello dei 100m) e riesce comunque ad uscirne peggio. “Ma non l’hai letto il cartello?” “O guido o leggo i cartelli che così succedono gli incidenti” cit.

Gerrard Xie, 4. È incredibile come riesca ad essere anonimo anche in un fine settimana di caos totale. Ma lui no, resta sempre felicemente, costantemente e visibilmente in fondo al gruppo.

Nikita Johnson, 4.5. Va bene, era solo il suo secondo weekend. Va bene, domenica ha piovuto a dirotto. Però, caro ragazzo, se c’era qualcuno che avrebbe dovuto montare le gomme da bagnato, quello eri tu, visto che partivi 26°.

James Hedley – Nicola Marinangeli, 3. Ragazzi, abbiamo trovato la versione triste della coppia Stevens-Mehri. Ultima fila monopolizzata da loro due. Riescono nell’impresa di prendere la stessa penalità nel giro di 10 secondi. Va bene che AIX ha bisogno di piloti che paghino fior fior di danari, ma servirebbe anche concretezza nei risultati. Per ora c’è solo costanza: costantemente ultimi.