Search
Close this search box.

Telemetria GP Austria: Norris vs Leclerc, le differenze

La telemetria del GP d'Austria rivela le differenze tra Norris e Leclerc in qualifica: McLaren più precisa all'anteriore, Ferrari in crescita grazie al nuovo fondo.

Battaglia in Austria: L’Analisi Telemetrica di Norris vs. Leclerc

Le qualifiche del Gran Premio d’Austria ci hanno offerto uno spaccato affascinante delle prestazioni in pista, mettendo a confronto due dei talenti più brillanti del circus: Lando Norris con la sua McLaren e Charles Leclerc al volante della Ferrari. Immergiamoci nei dati telemetrici per comprendere le cruciali differenze che hanno delineato la Pole per il Britannico e il secondo posto per il Monegasco.

Provided by: Pitwall Data

S1: Tra Cautela e Aggressività

L’approccio a Curva 1 ha subito rivelato filosofie diverse. Con velocità d’ingresso quasi identiche (317 km/h per Leclerc, 316 km/h per Norris), è stata la frenata a fare la differenza. Leclerc ha optato per un’impostazione più conservativa, anticipando il punto di staccata e concedendo un minuscolo 0.05 secondi in ingresso. Una scelta dettata, dalla necessità di gestire un sottosterzo intrinseco della sua SF-25, ma che gli ha permesso di premere sull’acceleratore prima in uscita.

In Curva 3, la storia si è ripetuta: un’altra frenata anticipata per Leclerc, con il sottosterzo che ha prima morso l’anteriore per poi lasciare spazio a un accenno di sovrasterzo in uscita. Nonostante queste sfide dinamiche, il bilanciamento della Ferrari nelle sezioni più lente si è dimostrato comunque solido, seppur con il sottosterzo che si è confermato un ospite fisso. La Ferrari ha poi recuperato terreno nell’allungo verso Curva 4, esibendo una trazione eccellente e una velocità di punta invidiabile, segni di una penetrazione aerodinamica ottimale.

S2: Il Nuovo fondo che porta frutti e Compromessi

Curva 4 ha messo in luce una volta di più la carenza di grip all’anteriore della Ferrari rispetto alla McLaren. Leclerc ha tentato di portare più velocità in curva, ma è stato costretto ad allargare la traiettoria, sacrificando la velocità a centro curva e la capacità di stringere l’apice. Ancora una volta, la trazione in uscita ha limitato i danni, un vero e proprio salvavita per il monegasco.

Ma è nel tratto più veloce della pista che i riflettori si sono accesi sul nuovo fondo Ferrari. Nonostante il sottosterzo cronico costringa Leclerc a frenare prima e più a lungo, la sua capacità di eguagliare la velocità di Norris all’apice è un chiaro segnale: il carico aerodinamico generato dal fondo è notevolmente aumentato. Questo non solo si traduce in maggiore performance, ma indica anche un allargamento della finestra di setup, permettendo alla Ferrari di trovare un compromesso più efficace tra curve lente e veloci. La strada per raggiungere la McLaren è ancora in salita, ma questo è indubbiamente un passo cruciale nella giusta direzione.

S3: Stabilità e Limiti

L’ultimo settore, con le sue curve veloci (7, 9 e 10), ha riproposto lo stesso copione. Leclerc costretto a frenare in maniera più incisiva, mentre Norris, in Curva 7, ha potuto permettersi di non toccare il freno. Sottosterzo e carenza di carico hanno continuato a far perdere tempo prezioso a Leclerc a centro curva.

Tuttavia, un punto di forza evidente della Ferrari è emerso con chiarezza: la stabilità del posteriore alle alte velocità. Questa caratteristica ha permesso a Leclerc di sprigionare un’ottima trazione in uscita dalle curve più veloci, un fattore determinante per contenere le perdite accumulate nelle fasi precedenti e limitare i danni complessivi sul giro.

Cosa ci lascia la telemetria

La telemetria dipinge il quadro di una Ferrari in progresso, con il nuovo fondo che sta indubbiamente portando i suoi frutti. Nonostante il sottosterzo persista come un limite, la vettura mostra ora un bilanciamento più versatile e una trazione superba in uscita. La McLaren, con Norris, sembra ancora godere di un vantaggio innato in termini di grip anteriore, permettendo al britannico di attaccare le curve con maggiore aggressività e meno frenate. Le modifiche apportate alla Ferrari indicano un percorso di sviluppo che, seppur lungo, è inequivocabilmente nella giusta direzione.