Non bastavano il gelo notturno e l’asfalto scivoloso a complicare il weekend di Las Vegas. A movimentare il fine settimana si è ora aggiunto un richiamo della FIA, costretta a intervenire dopo aver scoperto due scuderie che tentavano di aggirare le regole sulle termocoperte.
Con le basse temperature della notte del Nevada e la difficoltà cronica nel portare le gomme nella giusta finestra operativa, qualcuno ha pensato di “aiutarsi” scaldando i set di slick più del dovuto nel corso delle FP3.
Il regolamento tecnico attuale non lascia spazio a interpretazioni: le gomme slick possono essere scaldate fino a un massimo di 70°C per non più di due ore prima della sessione.
Tuttavia, come riportato da The Race, durante la fase finale delle FP3 – quando tutti hanno montato nuovi set di soft -, i controlli effettuati dai delegati tecnici con la pistola termica sul battistrada hanno fatto scattare l’allarme. Due team distinti, la cui identità non è stata resa nota, sono stati trovati in flagrante violazione, con la temperatura delle gomme al di sopra della soglia consentita.
Per evitare un’immediata segnalazione agli steward, che avrebbe potuto comportare sanzioni pesanti, alle squadre è stato imposto di raffreddare le gomme fino a rientrare nei parametri legali prima di usare i set, oppure di sostituirli.
Niente provvedimenti rigidi dunque, immaginiamo per via della natura “non ufficiale” della sessione.
Las Vegas, caso termocoperte: una violazione “Quasi certamente non accidentale”
Superare la soglia dei 70°C in misura tale da innescare l’allerta della FIA è “quasi certamente non accidentale”, ha rivelato a The Race Una fonte senior all’interno del paddock.
La FIA, ad ogni modo, ha chiarito che la tolleranza è finita. Qualsiasi team che dovesse scendere in pista con pneumatici fuori norma durante le sessioni competitive verrà immediatamente segnalato agli steward. La pena prevista per questo tipo di infrazione tecnica è la più severa: la squalifica.










