Il Gran Premio di Imola è alle porte e migliaia di tifosi – per la precisione duecentomila – sono pronti a riempire il circuito emiliano. L’autodromo imolese, presente in Formula 1 per ben 26 annate in passato (dal 1981 al 2006), era tornato nel calendario nel 2020 durante il periodo Covid. L’idea di riportare in vita una pista storica piacque molto a dirigenti e tifosi, tanto che arrivò poi una riconferma fino al 2025.
Ebbene, le cose potrebbero cambiare a partire dal prossimo anno: con il rinnovo recente del GP del Messico le speranze di avere un secondo Gran Premio italiano si affievoliscono. L’Italia era finora – assieme agli USA – l’unico paese a poter vantare di ospitare almeno due eventi del Circus.
Imola, le istituzioni ci provano almeno per il 2026
Le istituzioni si stanno ora muovendo nel concreto per tutelare il GP: il Capo del Dipartimento dello Sport Flavio Siniscalchi ha enfatizzato la forte tradizione motoristica della zona: “Il Gran premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna non è solo un simbolo della nostra tradizione motoristica, ma anche un potente motore economico“, ha detto.

È intervenuto sull’argomento anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale: “La partita-rinnovo è da giocare e vincere. Questo è il luogo perfetto per la Formula 1: per noi, come sistema istituzionale, non è una questione di budget. Il sistema Italia ha le risorse e vuole metterle in campo, ognuno è pronto a fare la propria parte. La Regione Emilia-Romagna ha già le risorse a bilancio per il 2026″.
La presidenza della Regione Emilia-Romagna ha inoltre evidenziato che quando la Formula 1 ne ebbe bisogno nel 2020, Imola si fece trovare pronta. Anche Stefano Domenicali, in merito, ha sottolineato: “La Formula 1 ha sempre avuto un legame profondo con Imola, che ha raccolto la nostra chiamata nel periodo della pandemia quando non c’erano gare a sufficienza“.
Non resta ora che attendere e godersi il Gran Premio di questa stagione, pur con la consapevolezza del fatto che potrebbe essere l’ultimo ad Imola da qui a qualche anno.