Sembra ormai una filastrocca che non smette mai di essere recita, ma per Fred Vasseur il problema maggiore della Ferrari a Singapore è stata l’incapacità di estratte il tanto agognato “potenziale”.
Non è un segreto che il team di Maranello è da inizio stagione che ha notevoli difficoltà con le altezze da terra, ma a 6 gare dal termine di una più che deludente annata, il problema sembra essere lo stesso ad ogni gara.
Questo almeno per il team principal della Ferrari, che al termine del Gran Premio di Singapore si è espresso affermando che nelle prime sessioni di prove libere la macchina era competitiva, salvo poi “perdere parecchio nell’esecuzione”.
Successivamente, Vasseur ha specificato che con esecuzione, il manager francese intendeva che la vettura era competitiva, ma, sottintendo probabili errori dei piloti, non sono riusciti a mettere tutto insieme.
Tuttavia, nonostante sia noto che partire a centro gruppo non permetta di sopravanzare a Singapore, la Ferrari non è sembrata avere un passo nemmeno paragonabile alla McLaren o anche ai diretti rivali di Red Bull e Mercedes per tutta la gara.
Oltre ciò, nel finale le Rosse hanno anche sofferto di alcuni problemi all’impianto frenante che le hanno condannate alle sesta posizione per Leclerc e ottava per Hamilton a seguito della penalità ricevuta.

Le parole di Fred Vasseur al termine del Gran Premio di Singapore
“Dall’inizio del weekend avevamo un buon passo: in FP1 e FP2 andavamo forte, poi abbiamo perso parecchio nell’esecuzione. Non siamo stati in grado di estrarre il meglio dalla macchina e dai piloti.”
“In Q1 eravamo primi, e in Q3 abbiamo fatto lo stesso tempo. Il problema oggi è stato che, partendo in mezzo al gruppo, abbiamo faticato col surriscaldamento. Quando abbiamo spinto con Lewis per un paio di giri, il passo era buono, molto buono, ma abbiamo spinto per l’1% del tempo.”
“Per “esecuzione” intendo che avevamo il potenziale della vettura – lo abbiamo mostrato in FP1 e in Q1 – ma poi non siamo stati capaci di mettere tutto insieme al momento giusto nel Q3.”
“Abbiamo fatto lo stesso tempo di Q1 e Q3, non abbiamo per nulla seguito l’evoluzione della pista e oggi eravamo troppo indietro. Abbiamo dovuto inseguire e questo ci ha portato a problemi di surriscaldamento.”