Il giovane talento Red Bull porta a casa la seconda vittoria stagionale dopo quella ottenuta tra le strade di Jeddah, in quella che è stata una gara piuttosto regolare, nella quale ad essere protagonista è stata la tattica, interrotta solo da una safety car negli ultimi due giri causata dal ritiro di Fornaroli per via dell’errato fissaggio della anteriore sinistra della sua Invicta al pit.

Fin dalla partenza Lindblad è perfetto, allo stacco della frizione non viene impensierito da Montoya che scattava di fianco a lui e riesce a girare indisturbato in curva 1, dietro di loro partono a razzo Richard Verschoor e Pepe Marti che si portano rispettivamente in terza e sesta posizione dopo essere partiti in P5 e P11; male invece Fornaroli che prima perde una posizione e poi riceve un pesantissimo stop and go di 10 secondi per uno starting procedure infringement, che lo relegherà alla coda del gruppo per il resto della gara.
In una prima metà di gara povera di azione il gruppo si divide in 2 parti: coloro che sono partiti con le soft, ovvero gran parte del gruppo di testa, che anticipano la loro sosta intorno ai giri 10-13, e tutto il resto della griglia che invece opta per una strategia inversa, partendo con le hard e allungando il primo stint fino circa al giro 25 per poi dare tutto con le soft negli ultimi giri.
Tutti quelli che hanno montato presto le hard perciò inevitabilmente incontreranno il resto del gruppo con il passare dei giri, e questa cosa sembra favorire Prema, infatti Minì, partito con la mescola dura, può tentare di rallentare Lindblad per favorire il rientro del compagno di scuderia Sebastian Montoya, e ci riesce: infatti il gap si riduce dai 2 secondi e 4, a solo 1 secondo nel giro di una tornata, ma alla prima occasione il pilota Campos si libera del pilota siciliano e riprende la sua fuga indisturbato con un ritmo inarrivabile per il resto dello schieramento.
Nel finale la gara si accende, infatti ora tutti quelli partiti con le hard sono passati alle gomme soft e perciò ne hanno molto di più rispetto agli altri: quelli che guadagnano più terreno sono Jack Crawford, che recupera fino alla P4, e Alex Dunne, che si porta fino alla quinta piazza, riprendendosi così la testa del mondiale; le loro rimonte sono però interrotte dall’ingresso della safety car dovuto al ritiro appunto di Fornaroli, che chiude così un altro week-end a suo modo deludente e sfortunato dopo il decimo posto in qualifica e il settimo nella sprint race nonostante partisse in pole.
Gara che dunque termina dietro la vettura di sicurezza con Lindblad vincitore e podio completato da Montoya e Verschoor seguiti da Crawford e Dunne; chiudono la zona punti un pimpanteMarti, Kush Maini, Victor Martins, Ritomo Miyata, coinvolto in un contatto in curva 4 con Browning al giro 22, e Gabriele Minì che sfrutta la strategia inversa per chiudere con una buona rimonta.
Di seguito i risultati finali:
