È lo svedese ad aggiudicarsi la vittoria sprint tra le strade di Baku, andandosi a prendere la prima vittoria in F2 e, grazie alla seconda posizione di Browning, portando a casa la prima doppietta firmata Hitech in più di 5 anni. Chiude il podio Alex Dunne, bene anche gli italiani, quinto Fornaroli e settimo Minì.
Succede di tutto però, specialmente nelle fasi iniziali tra ritiri pesanti, duelli e sorpassi.

F2 Baku: Recap di una Sprint race pazza…
…fin dalla partenza:
Occasione d’oro per Rafael Villagomez che potrà cercare di sfruttare la partenza al palo grazie all’inversione di griglia dopo le qualifiche di ieri, ma lo stacco della frizione si rivela essere così così per il messicano, che perde subito la leadership a vantaggio di Beganovic e viene sverniciato anche da un super Montoya.
In curva 1 Rafa arriva invece tenendo la traiettoria esterna, ma per lui è impossibile sapere che al suo interno non c’è solo Pepe Martì, ma anche il debuttante Martinius Stenshorne, autore di una partenza ottima, e ad avere la peggio in questo 3-wide sono Martì e Villagomez, entrambi costretti al ritiro.
La situazione in curva 2 non si calma, anzi, si trasforma in un incubo per Campos e per i piloti Red Bull: Goethe viene infatti stretto all’interno da Bennett e non riesce ad evitare il muro, ritiro anche per lui, mentre qualche metro più avanti è Miyata a colpire Lindblad, finito perciò in testacoda.

Prima safety car e prime lotte in pista
Inutile a dirsi, ovviamente c’è l’ingresso della safety car, con la gara che viene per qualche giro neutralizzata, per poi riprendere al sesto giro, con una super scelta di tempo del leader Dino Beganovic, capace di staccare di quasi 2 secondi Montoya solo nel giro di ripartenza, mentre dietro di lui Cordeel replica perfettamente la manovra compiuta da Bennett qualche tornata prima, stringendo a muro Maini in curva 2 e costringendo anche l’indiano al ritiro.
Parlando invece di manovre regolari e nelle quali nessuno deve per forza continuare su tre ruote, è Fornaroli ad accendere il duello con il connazionale Minì, prendendosi in curva 1 la sesta posizione, ma le lotte in pista non finiscono di certo qui; il palermitano infatti proprio nel giro seguente restituisce il favore a Fornaroli, mentre poco avanti è Stenshorne a completare un gran sorpasso per la terza posizione ai danni di Dunne.

Dura poco la gioia per il debuttante della Trident però, poiché nello stesso giro il propulsore Mecachrome decide di abbandonarlo: debutto breve ma decisamente intenso per il norvegese che domani avrà la possibilità di rifarsi.
Ancora una safety, con la minaccia del meteo
Altro ritiro significa quasi inevitabilmente altra safety, mentre la classifica vede Browning prendersi la terza posizione lasciata libera da Stenshorne, mentre anche Crawford passa Fornaroli, ma ecco che arrivano delle leggerissime e soprattutto inaspettate gocce di pioggia sulle strade di Baku, che però non saranno abbastanza da rendere questa sprint una wet race.
Anche alla seconda ripartenza il leader e alfiere della Ferrari driver academy, Dino Beganovic, è impeccabile, lasciando sul posto gli inseguitori e portando subito il distacco sopra il secondo così da non concedere nemmeno il DRS.
Nel frattempo la mischia continua alle sue spalle: Minì prima perde e poi riprende la quinta posizione in lotta con Crawford , mentre Alex Dunne si riporta in zona podio superando l’Hitech di Browning.

È caos anche nel finale a Baku
Anche per l’irlandese la gioia dura poco, un super bloccaggio in curva 1 infatti permette al britannico di riprendersi la terza piazza, e non solo, poiché ad approfittarne è anche Minì che riesce a portarsi in quarta.
A 3 giri dalla fine Beganovic ha ormai messo un abisso tra sé e Montoya, che viene anche superato da Browning, mentre continua la lotta Dunne-Minì, con il pilota Rodin Motorsport che si riprende la posizione.
I colpi di scena non sono però terminati, infatti mentre si avviava ad un piazzamento sul podio proprio nel giorno del 50esimo compleanno di suo padre Juan Pablo, la vettura di Seba Montoya subisce una qualche noia tecnica che lo fa scalare dalla terza fino addirittura alla quindicesima posizione.

Entriamo nel mentre nell’ultimo giro, con Fornaroli che zitto zitto attacca Minì all’esterno di curva 3 e, anche con un bacio al muro, si prende la posizione sulla Prema del suo amico-rivale.
È quindi Dino Beganovic a prendersi il gradino più alto del podio del sabato, davanti al compagno di box Luke Browning, chiude il podio Alex Dunne, mentre dietro di loro prendono punti nell’ordine Crawford, Fornaroli, Verschoor, che vince la drag race con Minì, settimo al traguardo e Victor Martins
Di seguito i risultati completi:










