Non è un segreto che l’ingresso di Audi in Formula 1 nel 2026 sia il progetto più ambizioso e atteso nel Circus da anni. Ma ora, l’obiettivo del colosso tedesco hanno un bersaglio preciso, con un nome e un cognome: Max Verstappen.
A lanciare quella che è più di una semplice suggestione è il futuro team principal dell’Audi, Jonathan Wheatley. Intervistato dal quotidiano olandese De Telegraaf, Wheatley non ha usato mezzi termini per identificare il suo obiettivo numero uno per il futuro.
L’obiettivo? Ingaggiare Max Verstappen nella casa tedesca dai 4 anelli, qualora ci fosse la possibilità. “Sarebbe strano se non lo volessi“, ha risposto Wheatley alle domande.

Alla domanda diretta se volesse il quattro volte campione del mondo sulla sua vettura, la risposta è stata netta: “Sì, voglio che Max Verstappen guidi la nostra macchina”.
Una dichiarazione forte, quella del manager britannico che fissa l’asticella al livello più alto possibile sul mercato. Wheatley ha immediatamente rincarato la dose, sottolineando come ingaggiare il migliore sia un dovere professionale: “Che tipo di team principal sarei se non lo volessi?”
Wheatley: l’amicizia con la famiglia Verstappen un punto cruciale per Audi?
Se il desiderio di ingaggiare il pilota più forte del mondo può sembrare scontato, Wheatley ha rivelato di avere una potenziale carta in più da giocare, rispetto ai propri rivali. Un legame personale e di lunga data con l’intero clan Verstappen.
“Sono nella fortunata posizione di essere amico di Max da molto tempo”, ha spiegato il manager britannico. “Ma lo sono anche di suo padre, Jos, e del suo manager, Raymond”.
Un rapporto che, secondo Wheatley, non è superficiale, ma basato su solide fondamenta. “Un’amicizia del genere si sviluppa perché sei sempre onesto”, ha continuato, “e non tradisci mai la fiducia che hai costruito”.
Parole che lasciano intendere una porta aperta per far sì che Verstappen sieda sulla monoposto tedesca in futuro. Un rapporto basato su stima reciproca e trasparenza, elementi fondamentali di qualsiasi trattativa in F1.

Tuttavia, prima che il “fantamercato” possa infiammarsi, è stato lo stesso Wheatley a gettare acqua sul fuoco, riportando la discussione sul piano della realtà attuale.
Nonostante l’amicizia e la stima, il team principal Audi è consapevole che il legame personale non è, da solo, sufficiente per strappare il pilota più ambito del paddock alla concorrenza e portarlo in un progetto tecnico completamente nuovo e ancora tutto da costruire e da decifrare.
“Ma non credo che questo sia sufficiente al momento”, ha ammesso con onestà Wheatley, a conclusione.









