Max Verstappen non ha mai lasciato nulla al caso nella sua scalata al vertice della Formula 1. A raccontarlo è Bradley Scanes, suo ex preparatore atletico, che ha svelato un retroscena curioso legato al Gran Premio inaugurale d’Arabia Saudita del 2021, stagione culminata con il primo titolo mondiale dell’olandese.
Quell’anno il campione della Red Bull era impegnato in un duello senza precedenti con Lewis Hamilton, con i due che si trovarono all’ultima gara appaiati in testa al mondiale. Ogni gara, ogni dettaglio poteva fare la differenza in una sfida serrata che si sarebbe decisa soltanto all’ultimo giro dell’ultima corsa di Abu Dhabi. Proprio in questo contesto si inserisce la preparazione meticolosa di Verstappen in vista della nuova tappa di Jeddah.

Verstappen provò la pista sul simulatore di casa
Il circuito cittadino saudita era una novità assoluta per tutti i piloti, e mentre la Red Bull aspettava di caricarlo nei propri simulatori ufficiali, Max decise di anticipare i tempi: contattò dei tecnici e fece costruire la pista appositamente per il suo simulatore personale, così da poter accumulare ore di allenamento virtuale e presentarsi più pronto dei rivali.
“Max appartiene a quella nuova generazione di piloti cresciuti con i simulatori,” ha spiegato Scanes al podcast High Performance. “Viene spesso etichettato come talento naturale, ma dietro c’è un lavoro enorme. In Arabia Saudita, durante la prima sessione di libere, nessuno riusciva a prendere confidenza con il tracciato. Max, invece, continuava a segnare giri veloci uno dopo l’altro. Era preparatissimo.”
Il Gran Premio di Jeddah divenne uno snodo cruciale di una stagione memorabile e controversa, ma anche un esempio perfetto di quanto l’approccio scientifico e l’ossessione per i dettagli facciano parte del DNA di Verstappen. Nonostante l’olandese non abbia portato a casa la vittoria, in quell’occasione ha dato la dimostrazione che la dedizione e il lavoro quotidiano sono il vero marchio di fabbrica del campione









