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Red Bull, addio Horner: dipendenti scontenti. Dimissioni di massa in arrivo?

L'addio di Horner ha lasciato il segno all'interno della Red Bull. Marko e Mintzlaff, intanto, se la ridono.
Red Bull, addio Horner: dipendenti scontenti. Dimissioni di massa in arrivo?

Solo qualche giorno fa il mondo della Formula 1 veniva scosso da un’improvvisa rivoluzione interna alla Red Bull. Christian Horner, lo storico team principal, che aveva portato la squadra a conquistare 6 mondiali costruttori e 8 piloti, è stato sollevato dall’incarico dopo oltre 20 anni, suscitando sgomento e rabbia tra i membri dello staff, molti dei quali da lui personalmente scelti e guidati.

Addio Horner: Helmut Marko invita i dipendenti a sorridere

La testata inglese “TheSun” ha pubblicato nella giornata di ieri un lungo articolo comprensivo di una serie di interviste ai dipendenti della Red Bull. Secondo questi ultimi il nuovo corso, rappresentato dall’austriaco Helmut Marko e dal tedesco Oliver Mintzlaff, avrebbe subito generato tensioni.

Durante un incontro presso il quartier generale di Milton Keynes, Marko avrebbe sdrammatizzato l’atmosfera tesa invitando il personale a “sorridere di più”. Frase, questa, che ha profondamente urtato una squadra ancora emotivamente scossa.

“Era passato solo un giorno dal licenziamento di Christian e molti nel team erano ancora scossi quando il signor Marko ci ha parlato”, ha spiegato una dipendente.

Horner
Christian Horner, Red Bull Racing, Austria 2025

“Ma lui ha semplicemente fatto una battuta e ci ha detto di tirarci su — ha detto: ‘Dovete sorridere di più. Ma non si è guadagnato l’amore di nessuno, perché cosa c’era da sorridere?

A peggiorare la situazione ci avrebbe poi pensato Mintzlaff, che avrebbe ironizzato sull’allontanamento dei vertici storici, tra cui Horner, il direttore marketing Oliver Hughes e il responsabile comunicazione Paul Smith, tutti bruscamente accompagnati all’uscita.

‘Se avete qualche problema, scrivete al vostro line manager’, avrebbe detto il tedesco secondo un altro dipendente. “Poi ha aggiunto: ‘Ah, e se non avete più un line manager, scrivete direttamente a me!’ e ha iniziato a ridere.”

Horner: nessun preavviso prima del “tradimento”

Christian Horner, ignaro delle reali intenzioni del meeting a Londra del 9 luglio, è stato licenziato sul posto, senza spiegazioni ufficiali. Fonti a lui vicine raccontano di un ormai ex team principal profondamente ferito e tradito, soprattutto dopo essere stato prosciolto da ogni accusa nello scandalo che lo aveva coinvolto ad inizio 2024.

“Christian mi ha detto quanto si senta ferito e tradito dopo tutto quello che lui, Geri e la loro famiglia hanno passato negli ultimi 18 mesi”. Queste le parole riportate dal The Sun e attribuite ad un amico di famiglia di Horner.

“È stato scagionato due volte dallo scandalo dei messaggi, ma ora è in gardening leave e non gli è stata ancora data alcuna spiegazione sul perché abbia perso il lavoro che amava”.

“I capi austriaci di Red Bull hanno sempre mal digerito il fatto che gran parte del successo in F1 fosse dovuto a un team che Christian aveva costruito in Gran Bretagna“.

“Christian è stato convocato a un incontro a Londra e non aveva idea di cosa si trattasse. Gli è stato semplicemente detto: ‘Devi essere lì’, ed è rimasto sbalordito quando è stato accompagnato in una stanza ed è stato di fatto licenziato sul posto“.

“L’ha colto totalmente di sorpresa: pensava di essere stato convocato per parlare di un’altra questione. Ma quasi tutto il personale è britannico, gli è estremamente leale e ora sta minacciando di andarsene“.

“È stato un attacco mirato per prendere il controllo del team di gara perché alla sede austriaca di Red Bull non piaceva che un inglese gestisse la loro squadra.”

La Red Bull, che aveva dominato per anni la Formula 1 grazie alla leadership di Horner, si trova ora in una fase di caos gestionale. Lo staff, composto per il 90% da britannici, starebbe valutando dimissioni in massa, ritenendo l’allontanamento del loro leader una manovra di potere orchestrata dalla sede centrale austriaca.

Il futuro del team più vincente dell’ultimo decennio appare ora incerto, con una base scossa e divisa tra rabbia e delusione.