Nella serrata sessione di qualifiche a Spa-Francorchamps, Lando Norris ha risposto presente nel momento più importante, conquistando una pole position di peso tecnico e psicologico nell’ottica del duello interno in casa McLaren.
A differenza della sessione del venerdì, quando era parso meno incisivo rispetto a Oscar Piastri, il britannico ha mostrato maggiore solidità e precisione, beneficiando anche di una configurazione aerodinamica che dai dati telemetrici risulta leggermente più carica rispetto a quella del compagno australiano, nonostante assetti visivamente molto simili.
Qualifiche Spa, l’analisi telemetrica dei tempi della top 4

Il confronto diretto tra i due piloti McLaren mostra come Norris abbia fatto la differenza nei punti chiave del tracciato: Les Combes, Bruxelles (il tornante in discesa del S2) e le varie esse, sono state le zone in cui l’inglese ha accumulato il proprio vantaggio.
Per quanto riguarda la questione Pouhon, solo Max Verstappen è stato in grado di affrontarla senza alzare il piede dall’acceleratore. Ci è andato molto vicino Piastri, mentre sono stati più conservativi Norris e Leclerc (quest’ultimo, probabilmente, obbligato a farlo per via dei limiti della propria vettura).

Verstappen ha pagato però a caro prezzo l’errore in uscita dalla Source, che ha compromesso il suo primo settore e gli ha precluso la possibilità di chiudere terzo. Prima delle qualifiche Red Bull ha peraltro stravolto l’assetto, caricando in modo importante la vettura in vista della possibile pioggia di domani.
Non ha caricato invece Ferrari, sensibilmente più veloce sui dritti rispetto a McLaren ed alla stessa Red Bull. L’impressione è che la SF-25 abbia beneficiato di un miglior bilanciamento generale, con un posteriore meno nervoso. Migliorie che sono forse figlie di una migliore comprensione della sospensione posteriore, dopo i dati acquisiti tra libere e sprint.
Leclerc ha ottenuto infatti la seconda miglior top speed assoluta risultando più lento (di 1 km/h) del solo Ocon. La sensazione è che il potenziale margine di miglioramento del giro del monegasco sul finale sia molto, molto ristretto.

Lui stesso ha dichiarato di trovarsi ora più a suo agio con la vettura in termini di assetto, e tolta una piccola sbavatura a Bus Stop, c’è davvero poco da potergli recriminare oggi.
Attenzione all’alfiere della Rossa in partenza domani, in caso di gara asciutta: il delta di velocità con le McLaren è estremamente ampio, e lo spazio tra La Source e Les Combes è grande abbastanza da poter pensare ad un attacco quantomeno ad una delle due vetture Papaya.
Mercedes è sembrata ancor più scarica di Ferrari, ma assolutamente dispersa nella zona guidata. Russell ha segnato il miglior tempo di sessione nel primo e nel terzo settore, ma ha accusato la bellezza di un secondo di gap nel S2.
Appuntamento ora per la gara, con la grande variabile del meteo che potrebbe scompigliare i piani di tutti. McLaren, a prescindere dalle condizioni, dovrebbe fare gara di testa. Verstappen dovrebbe seguire a ruota, con un assetto orientato specificamente a quelle condizioni.
La pioggia potrebbe invece trasformare il weekend di Ferrari e Mercedes in un incubo: entrambe, come già detto, hanno scelto di rischiare e di adottare configurazioni estremamente scariche, che di certo non aiuteranno in caso di meteo avverso.









