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F1, Lewis Hamilton sbotta: “Non do ordini alla Ferrari”

Lewis Hamilton ha voluto chiarire la questione dei dossier inviati alla Ferrari, dopo le polemiche createsi in merito nelle ultime settimane
Lewis Hamilton - Scuderia Ferrari 2025

“Dopo le prime gare ho compilato un documento dettagliato. Durante questa sosta ne ho fatti altri due”, aveva rivelato Hamilton prima della tappa del Belgio, riferendosi ad una serie di dossier inviati alla Ferrari in merito alle possibili aree da migliorare.

Parole, queste, che avevano fatto discutere appassionati e addetti ai lavori. Ebbene, Lewis ha voluto chiarire la natura dei documenti e precisare che il suo scopo era quello di fornire suggerimenti al team, non ordini.

Il britannico, approdato in Ferrari con l’obiettivo dichiarato di conquistare l’ottavo titolo della carriera, ha vissuto un primo anno complesso a bordo della SF-25. Le difficoltà di adattamento lo hanno spinto a intensificare i confronti con i vertici della squadra, per influenzare in prima persona le scelte relative alla vettura 2026.

Hamilton precisa il suo intento

“Non c’erano ordini dentro,” ha precisato Hamilton ai media. “Erano solo idee del tipo: ‘Ehi, se facessimo così, abbiamo provato questo? Se facessimo in questo modo, forse potremmo alleggerire certe aree o migliorare.’
“Si tratta semplicemente di avere conversazioni. Fred [Vasseur, Team Principal Ferrari], come ho detto, come team, è stato davvero reattivo.”

Secondo quanto emerso, Hamilton ha partecipato a diversi incontri con la dirigenza Ferrari per assicurarsi che il progetto del 2026 rispecchi le sue preferenze tecniche, puntando a una monoposto più competitiva e cucita sulle sue esigenze di guida.

L’intento, ha spiegato, non è mai stato quello di dettare la linea tecnica, ma di condividere esperienze e intuizioni maturate in anni di vertice in Formula 1.

Hamilton Ungheria
Lewis Hamilton, Scuderia Ferrari, 2025

Leclerc: “Siamo entrambi coinvolti”

Anche Charles Leclerc è intervenuto sulla questione, sottolineando che lui e Hamilton hanno lo stesso peso decisionale nello sviluppo, seppur con metodi diversi.

“Ovviamente sono coinvolto,” ha spiegato il monegasco. “Non sto creando documenti da parte mia, ma sicuramente partecipo a riunioni ogni volta che torno a Maranello con il team per capire quale sarà la prossima cosa su cui vogliamo lavorare come squadra”.

“Ogni singolo pilota ha il proprio modo di dare feedback al team. Io ho il mio modo, che è diverso rispetto a quello di Lewis, ma questo non significa che io sia escluso. Sono sicuramente coinvolto nel processo”, ha sentenziato.