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F1 | Haas: Novità concrete e innovazione futura

Haas punta in alto con Toyota. In arrivo un nuovo simulatore con l’obiettivo di colmare il gap e portare la scuderia americana più vicina al vertice
Haas Toyota

Quasi un anno fa è nata l’inedita partnership tra Haas e Toyota. Il colosso giapponese aveva manifestato l’interesse di entrare in F1, ma farlo a tempo pieno avrebbe richiesto risorse economiche e organizzative ingenti.

Collaborare con un team già presente nel Circus è stata quindi un’opportunità vantaggiosa per entrambe le parti.

Toyota è un costruttore di grande esperienza nel motorsport e, in ogni categoria in cui ha gareggiato, ha sempre ottenuto risultati di rilievo, basti pensare al dominio nel WRC e nel WEC.

L’avvio della collaborazione con Haas rappresenta per i giapponesi un’occasione per approfondire la conoscenza del mondo della F1 senza dover investire immediatamente in un programma completo, e allo stesso tempo per sviluppare nuovi progetti anche al di fuori delle monoposto.

Haas: Il team con più sedi, della F1

Per Haas, questo tipo di partnership è altrettanto cruciale. Dal debutto in F1, avvenuto nel 2016, la scuderia statunitense non ha mai avuto una vera e propria “casa” unica, ma è sempre stata divisa in tre poli operativi:

  • Kannapolis, North Carolina (USA) – Sede principale e base ufficiale del team, dove si trovano reparti amministrativi, acquisti, marketing e l’officina condivisa con il team NASCAR di Gene Haas.
  • Banbury (Regno Unito) – Base operativa europea, dove si gestiscono logistica, controlli sulla vettura, performance e supporto al team di gara.
  • Maranello (Italia) – Ufficio di progettazione, centro di design e aerodinamica, in stretta collaborazione con Ferrari, di cui Haas è cliente.

Esteban Ocon, Grand Prix di Monaco, Haas F1 Team

Komatsu rilancia la collaborazione Haas-Toyota: In F1 bisogna innovare senza sosta

Proprio a Maranello, i piloti Haas possono utilizzare il simulatore Ferrari, seppur con tempi di utilizzo limitati.

“La gestione della power unit è molto complessa, più di quanto lo sia stata finora. La capacità d’intervento dei piloti nella gestione delle PU sarà molto importante a causa delle limitazioni nel recupero e nell’impiego dell’energia. Potrà fare la differenza, in positivo o in negativo”, ha dichiarato il team principal della Haas, Ayao Komatsu, come riportato anche dai colleghi di Motorsport.com.

Nell’accordo con Toyota, era stato annunciato lo sviluppo di un simulatore nella sede di Banbury, così da permettere a piloti e ingegneri di lavorare insieme per testare le vetture future e preparare al meglio i weekend di gara, con maggiore precisione.

“Sicuramente uno degli aspetti prioritari su cui noi — Haas e Toyota, ndr — stiamo lavorando. Sappiamo di essere indietro, ma non ignoriamo la realtà. Il nuovo simulatore è in arrivo, ma non è ancora pronto”.

Tuttavia, l’attuale distribuzione delle sedi e la distanza del simulatore — situato in Italia — rappresentano una complicazione per il team americano, soprattutto in termini economici, a causa del budget cap e delle spese per i frequenti spostamenti del personale. Lo stesso motivo impedisce anche l’utilizzo del simulatore Toyota nella sede di Colonia.

“Nella preparazione del prossimo anno non avremo ancora la nuova struttura, e questo sarà uno svantaggio per noi. È la realtà dei fatti, ma ci stiamo muovendo il più rapidamente possibile. Il simulatore diventerà un fattore importante nel nostro futuro prossimo”.

Il nuovo simulatore sta arrivando, ma non è ancora pronto. Motivo per il quale nel 2026, il team di Gene Haas userà ancora il simulatore di Maranello.