Lewis Hamilton ha concluso le prime due sessioni di prove libere del Gran Premio dell’Ungheria con sensazioni complessivamente positive, riuscendo finalmente a comprendere meglio il comportamento della sua monoposto SF-25 soprattutto dopo l’introduzione della nuova sospensione posteriore.
Nonostante abbia chiuso le FP2 con un distacco di poco superiore ai tre decimi rispetto al compagno di squadra Charles Leclerc, il sette volte campione del mondo ha completato un venerdì incoraggiante sul tracciato di Budapest. La giornata è stata utile per proseguire il lavoro di adattamento alle caratteristiche della vettura, in particolare su un circuito tecnico e lento come l’Hungaroring.
“Abbiamo portato avanti il programma previsto, apportando diverse modifiche per migliorare il bilanciamento”, ha dichiarato Hamilton a fine giornata.
“Sto ancora cercando il giusto grip, ma stiamo andando nella direzione giusta” – ha aggiunto il 40enne pilota britannico – “C’è sicuramente ancora margine da poter estrarre in vista delle qualifiche.”

Tanti dati da analizzare per Hamilton per migliorarsi
Hamilton ha lavorato soprattutto sulle simulazioni di passo gara, cercando di trovare continuità e fiducia con la vettura su stint più lunghi, in vista di una domenica che potrebbe rivelarsi complessa sia per la gestione gomme sia per le condizioni meteorologiche, ancora incerte.
La Ferrari, infatti, si è mostrata abbastanza competitiva nel long run, soprattutto con Leclerc, anche se soprattutto Lewis ha evidenziato un livello di degrado piuttosto elevato rispetto alle ultime gare, un elemento che potrebbe giocare un ruolo cruciale nella strategia.
“I long run hanno mostrato un degrado gomme più elevato rispetto alle ultime gare. Quindi avremo del lavoro da fare questa notte per trovare un assetto che ci aiuti a gestire meglio le mescole nelle fasi più critiche della gara.”
La Scuderia di Maranello ha raccolto molti dati durante le due sessioni, alternando differenti carichi di carburante e strategie di mappatura motore. Il team ora è atteso da una lunga notte di analisi, confronti e simulazioni per ottimizzare ogni dettaglio.
“Abbiamo tanti dati da analizzare e non vedo l’ora di tornare in pista domani”, ha concluso Hamilton, determinato a trovare quel guizzo in più per avvicinarsi alle McLaren, che al momento restano il punto di riferimento.









