Alla vigilia del weekend del Messico, è tornata ad accendersi la discussione in merito alla questione budget cap. Il report sui conti della scorsa stagione, che avrebbe dovuto già essere certificato dalla FIA, è in forte ritardo, e i team coinvolti starebbero ora venendo a galla.
Già nella serata di ieri (giovedì 23), Sky Italia aveva messo in evidenza il forte ritardo da parte della Federazione nel comunicare gli esiti delle verifiche finanziarie relative alla scorsa stagione: quelle del 2023 erano state comunicate già a settembre dello scorso anno.
Ebbene, due scuderie sono finite sotto la lente di ingrandimento dell’organo di controllo FIA, con esiti molto diversi.
Il primo team a finire sotto i riflettori è stata Aston Martin. La scuderia di Silverstone ha ammesso di aver commesso una violazione procedurale minore del regolamento finanziario. Fortunatamente per loro, la questione è puramente amministrativa e non riguarda il superamento del tetto di spesa.
L’infrazione, in particolare, è legata a una firma mancante di un auditor sulla documentazione presentata, un elemento esterno al controllo diretto del team e fornito solo dopo la scadenza.
Poiché non si tratta di un vantaggio competitivo o di un superamento del limite, la violazione è stata considerata procedurale: di conseguenza, non ci saranno né multe né sanzioni sportive per il team, come riportato da PlanetF1.
Budget cap: violazione sostanziale per un altro team
La vera polveriera nel paddock riguarda però le insistenti voci in merito ad un “team rivale” della stessa Aston Martin, accusato di una violazione definita “sostanziale” del Budget Cap.
Il tetto massimo di spesa per la scorsa stagione era fissato a un livello base di 135 milioni di dollari; cifra che, a causa di aggiustamenti per l’inflazione, è salita a circa 165 milioni di dollari.
Nel passato fu Red Bull a commettere un’infrazione simile, al primo anno dall’introduzione del regolamento finanziario.
In quell’occasione, a fronte di uno sforamento dell’1.6%, la scuderia di Milton Keynes fu sanzionata con una multa di 7 milioni di dollari e, soprattutto, con una riduzione del 10% del tempo concesso in galleria del vento e nel CFD.
Non è ancora chiaro quale sia il team in questione: si attende ora il report ufficiale della FIA, che dovrebbe fare chiarezza sulla questione,









