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F1 | Alonso: “Il 2026 potrebbe essere il mio ultimo anno”

Fernando Alonso si è esposto sul prossimo cambio regolamentare e ha rinnovato la propria fiducia in Aston Martin. Il 2026 sarà “L’ultima opportunità per tornare a lottare per un titolo o per una vittoria in un gran premio”
F1 | Alonso: “Il 2026 potrebbe essere il mio ultimo anno”

La stagione 2025 non sarà probabilmente ricordata come una delle migliori nella carriera di Fernando Alonso in termini di risultati. Dietro l’angolo però c’è l’ultimo cambio di regolamento della Formula 1 nella carriera dello spagnolo, ormai quarantaquattrenne.

In un’intervista rilasciata ai colleghi di Diario AS, l’asturiano ha toccato svariati temi: dall’impatto di Adrian Newey su Aston Martin fino al suo futuro in F1 a partire dal prossimo anno.

Alonso punta molto sul prossimo ciclo regolamentare e affida ad Aston Martin la speranza di poter tornare a lottare per le vittorie e per i campionati.

F1 | Alonso: “Il 2026 potrebbe essere il mio ultimo anno”
Fernando Alonso, Aston Martin

Alonso: “L’adattamento è la chiave della Formula 1”

Devi adattarti perché le macchine cambiano e i regolamenti cambiano. Per esempio, appena vinto il secondo Mondiale avevo una macchina ‘anti-Fernando’ nel 2007. Gli pneumatici erano i Bridgestone, gli stessi utilizzati in GP2 all’epoca, quindi tutti i piloti che salivano dalla GP2 improvvisamente avevano ottime prestazioni (come il mio compagno, Hamilton)”, ha spiegato Fernando.

“Ora si parla molto del giro di preparazione delle Pirelli, ma già allora c’era un modo molto diverso di scaldare le gomme ed era un tema completamente sconosciuto. L’ho sofferto in alcuni anni, ma è così”.

Alonso sottolineato come la capacità di adattamento sia una delle abilità più importanti in F1: “È importante adattarsi subito, perché bisogna tener conto che in F1 non ci sono due giri uguali. Le condizioni cambiano, la temperatura della pista varia, gli pneumatici perdono un paio di decimi di prestazione a ogni giro, ma allo stesso tempo la benzina diminuisce e recuperi un po’ di rendimento”

“Hai una macchina con 100 chili di carburante all’inizio della gara e 20 chili quando mancano dieci giri. Serve una grande adattabilità alla guida e credo che sia sempre una qualità del pilota veloce. Non solo in F1, ma ancora di più in altre categorie”

“Qui a Baku, ad esempio, troveremo una pista cinque secondi più lenta nelle prime libere perché è molto sporca, e in qualifica avrai giri con rischi estremi, mentre in gara devi controllare gomme, batteria, consumo di carburante e DRS con la macchina davanti e quella dietro. Devi variare costantemente il tuo modo di guidare”.

“Credo che quando inizia a piovere o ad asciugarsi, la capacità di interpretare quale sarà il grip alla curva successiva mi è sempre venuta bene. Un’altra qualità è non avere un punto debole troppo marcato”

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Fernando Alonso, Aston Martin, GP del Brasile 2024, Autódromo José Carlos Pace

“Ci sono piloti che soffrono di più in frenata, o in curva veloce, o nelle frenate con tanto carico laterale. Avendo avuto tanti compagni in F1, ho visto che ognuno soffriva un po’ in qualche area della guida, e ad esempio sai che arrivando ad Abu Dhabi sarai più forte del tuo compagno in curva cinque, perché lì fa più fatica. Nel mio caso non ci sono molte curve che mi restano indigeste di anno in anno”

“Può capitare che un anno vada molto male la curva uno di Zandvoort, ma magari è per il set-up, per il giorno o perché non ho un buon weekend. Ma è raro che l’anno dopo abbia lo stesso problema. E la terza, suppongo sia la mentalità: non arrendermi, cercare di essere sempre pronto a ciò che arriva. A volte può essere un podio e altre volte un 14° posto. Ma se può essere un 14°, meglio che non sia un 16°”.

Alonso: Pilota più di gara o di qualifica?

Alonso ha poi parlato del rapporto qualifica-gara: storicamente, lo spagnolo ha sempre fatto meglio la domenica, rispetto che al sabato.

Ho più vittorie che pole perché non ho mai avuto una macchina veloce. In pole conta soprattutto la macchina: senza benzina e con gomme nuove, va in pole chi ha il mezzo migliore”, ha spiegato.

“Io l’ho avuto poche volte. La domenica entrano in gioco altri fattori: devi partire bene, conservare le gomme, attaccare o difendere al momento giusto, fare buoni pit-stop… lì ho spiccato un po’ di più”

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Fernando Alonso, Aston Martin, GP del Canada, Circuito di Montréal

“Anche se mi sarebbe piaciuto non spiccare in nulla, avere una macchina veloce ed essere il pilota più noioso del mondo. Ma la domenica dovevo inventarmi qualcosa”.

Non mi considero uno specialista del sabato, né della domenica, però preferisco le gare alle qualifiche. Quando lotti per il Mondiale, il sabato comporta un rischio alto di incidente, di ostacolare altri piloti o di commettere errori. Ma la domenica si assegnano i punti ed è lì che mi sono sempre concentrato per fare belle prestazioni”.

2026: l’ultimo treno verso la gloria

Altro tema trattato da Alonso è stato il futuro in F1:

Dipende dalla sensazione che avrò l’anno prossimo, da come mi sentirò fisicamente e mentalmente. Ma non lo so. Ora non ho un’idea chiara. Se la macchina andasse bene, ci sono molte probabilità che sia il mio ultimo anno. So che ho più possibilità di fare bene nel 2027 o 2028, quando ci sarà stabilità nel gruppo umano che abbiamo ora con Adrian Newey e gli altri”

“Il primo anno magari faranno bene le cose, ma per il secondo o il terzo è garantito che le faranno bene. Però devo vedere con me stesso. Se la macchina andasse male, ci sono possibilità che continui un altro anno per chiudere con buon sapore di bocca. Se andasse bene, è probabile che il 2026 sia il mio ultimo anno”.

E aggiunge: “Quando le cose vanno bene, aiuta; quando vanno male, ti fa disperare un po’. Quest’anno sapevamo che sarebbe stato duro perché la base è il 2024. Oltre ad avere poche prestazioni nella macchina, ci sono stati momenti e coincidenze contro di noi e questo ha fatto davvero male”

F1 | Alonso: “Il 2026 potrebbe essere il mio ultimo anno”
Fernando Alonso, Aston Martin, GP di Monaco, Monte-Carlo, Monaco

“Perdere un ottavo posto a Monza, un sesto a Zandvoort… sono episodi del tutto aneddotici nella mia carriera e chi guarda da fuori penserà: che differenza fa. È come perdere una partita 2-1 invece che 4-1. Non è così grave, hai perso comunque. Ma sono risultati che fanno male”.

Aston Martin: con Newey verso un nuovo ciclo

“Il team si dirige verso il suo miglior momento. In pista facciamo ciò che possiamo ogni weekend e sì, c’è un po’ di stanchezza, la voglia di finire la stagione per resettare. Ma in fabbrica è tutto il contrario: è tutto focalizzato sul 2026 e c’è molto entusiasmo e un nuovo metodo di lavoro con gli insegnamenti di Newey. C’è una strada chiaramente ascendente per Aston Martin”, ha dichiarato Alonso.

Parole al miele di Alonso per Adrian Newey, descritto come un progettista “diverso da tutti gli altri”:

“È molto metodico, ma allo stesso tempo mistico. Con genialità. Non ha una tabella rigida, è tutto ispirazione, ed è molto interessante da fuori. Ma lo combina con la rigorosità tipica della Formula 1 in termini di tempi, qualità e precisione. Finora lavorare con lui è stato arricchente, vedremo l’anno prossimo”.

Il britannico, spiega Alonso, si interessa anche al punto di vista del pilota: “Fa domande specifiche sul tipo di macchina, sul carico, sulle velocità di punta che ci aspettiamo o sul momento in cui tagliare la batteria a metà rettilineo. Ci sarà una dinamica diversa nell’affrontare le curve, perché la macchina si comporterà in modo differente: sarà più leggera e con pneumatici nuovi”

F1 | Alonso: “Il 2026 potrebbe essere il mio ultimo anno”
Da sinistra, Fernando Alonso, Adrian Newey, Lawrence Stroll e Lance Stroll, Aston Martin F1 Team

“Lui cerca di anticipare il futuro e pensa già alla velocità con cui arriverai a una curva a Barcellona e a cosa ti piacerebbe che facesse la macchina. Più avantreno? Più retrotreno? Più potenza in frenata? Già visualizza i dettagli da cambiare per renderti più comodo”.

Alonso: Futuro? Si decide anno per anno

Alonso conclude con una riflessione sul ritiro: “Non sarà per mancanza di competitività. Quando lascerò la Formula 1 voglio farlo come adesso, considerandomi il migliore. E che almeno un 30 o 40% delle persone fuori continui a pensare che lo sono. Non voglio smettere perché ho perso capacità. Godrò l’anno prossimo e prenderò le cose anno per anno. Però sì, voglio lasciarla dall’alto”.