Search
Close this search box.

F1, Brown: “$25.000 di cauzione per ogni protesta infondata”

Il manager americano ha proposto una somma di denaro da scalare dal budget cap dei team per ogni protesta infondata rivolta alla FIA

Con la competizione che si è fatta sempre più serrata, negli ultimi anni sono tornate frequenti le proteste dei team rivolte alla FIA in merito alle questioni tecniche. Negli ultimi 12 mesi, a darsele anche fuori dalla pista sono state in particolar modo Red Bull e Mclaren.

Il mini-DRS, le ali flessibili, l’acqua nelle gomme e, in ultima analisi, le temperature dei cestelli dei freni sono stati alcuni degli argomenti di discussione negli ultimi tempi.

Proprio in merito alla questione dell’acqua nelle gomme, nel corso dello scorso weekend a Miami Zak Brown aveva polemizzato, bevendo da una borraccia con su scritto “Tire Water”.
Ebbene, parlando coi media sempre a Miami, il manager americano è tornato ancora una volta all’attacco.

“Quel gesto era una presa in giro, ma il problema è serio,” ha detto Brown. “Ci sono team che regolarmente diffondono accuse non dimostrate. Ce n’è uno (RedBull, ndr.) in particolare che lo fa più spesso degli altri.”

Attualmente, i team possono presentare un reclamo ufficiale solo versando una cauzione di 2000 euro. Brown però ritiene che questo meccanismo debba essere ampliato anche a chi lancia sospetti in via informale.

La proposta di Brown: 25.000$ di cauzione per ogni protesta


“Bisogna mettere tutto nero su bianco, con tanto di deposito. Basta con le accuse per creare distrazioni. Se qualcuno pensa davvero che ci sia un’irregolarità tecnica, formalizza la protesta e paga.”

Brown ha proposto anche che il costo della protesta venga detratto dal budget cap in caso di errore, in modo da scoraggiare tentativi speculativi: “Questo sistema eliminerebbe un sacco di accuse infondate, che non hanno nulla di sportivo.”

Brown ha addirittura specificato l’entità della cauzione: “Non centinaia di migliaia di dollari, ma abbastanza da costringere un team a scegliere se spendere quei soldi per protestare o per sviluppare la macchina. Direi 25.000 dollari. Noi non sprechiamo un centesimo se non pensiamo di guadagnare performance.”

“Così si mette fine alle chiacchiere e si fa spazio solo a questioni tecniche serie, da investigare con gli strumenti giusti”, ha concluso.