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Analisi Ferrari FP3 Silverstone: confronto con McLaren

Ferrari compie un ulteriore passo avanti nelle FP3 a Silverstone, migliorando trazione e precisione. Ma McLaren resta superiore nei tratti più rapidi.

Le FP3 del Gran Premio di Gran Bretagna hanno mostrato una Ferrari in ulteriore miglioramento, soprattutto nel comportamento dinamico nelle curve a medio-bassa percorrenza. I dati telemetrici a confronto tra Charles Leclerc e Oscar Piastri offrono uno spaccato chiaro delle evoluzioni apportate dalla SF-25, ma evidenziano anche le aree in cui il lavoro da fare è ancora significativo per competere a livello paritario con McLaren.

S1 – Precisione e trazione ritrovate

Dopo le prime due curve da percorrere full throttle, è in Curva 3 che si nota il primo progresso sostanziale: la Ferrari si dimostra molto più precisa rispetto al venerdì. Leclerc è costretto a una frenata leggermente più marcata, ma l’anteriore appare più reattivo e il punto di corda viene centrato con efficacia. La trazione in uscita resta uno dei punti di forza della vettura, consentendo al Monegasco di accelerare prima e con maggiore progressività rispetto a Piastri.

In Curva 4, uno dei tratti più critici nella giornata di ieri, la SF-25 mostra un comportamento notevolmente migliorato. Leclerc può frenare più tardi e con minor intensità rispetto al pilota McLaren, segno di un avantreno più comunicativo e di un grip iniziale superiore – probabilmente legato anche a una migliore attivazione termica degli pneumatici nella fase iniziale del giro. In uscita, ancora una volta, il monegasco è il primo a raggiungere il 100% dell’apertura del gas, portando con sé un vantaggio sul rettilineo successivo.

S2 – Persistono limiti in inserimento

Nel secondo settore riemergono, però, le difficoltà già viste nel corso delle ultime gare. Curva 7, ad ampio raggio e da affrontare in appoggio a circa 150 km/h, espone il limite dell’avantreno Ferrari: Leclerc è costretto a mantenere il freno per più tempo rispetto a Piastri e soffre di un sottosterzo che, nella fase di rilascio, si traduce in un leggero sovrasterzo a centro curva. Il dato è evidente osservando il comportamento del pedale del freno: il monegasco alleggerisce la pressione per cercare rotazione, ma è sintomo di una vettura che non entra in curva con naturalezza.

In Curva 8, invece, si registra una reazione positiva: Charles anticipa la frenata ed è più efficace in inserimento e in trazione, andando sull’acceleratore ben prima di Piastri. Un altro segnale del lavoro svolto

Confronto telemetrico tra Charles Leclerc (Ferrari) e Oscar Piastri (81)
Provided by: Pitwall Data

Copse, Maggotts, Becketts, Chapel

Nel tratto veloce che comprende Copse, Maggotts, Becketts e Chapel, la Ferrari si mostra più aggressiva nei regimi motore e nel tratto in pieno dopo la Copse, con una gestione dell’erogazione più libera rispetto alla McLaren, che sembra più conservativa. Tuttavia, nei cambi di direzione ad alta velocità, Leclerc è ancora costretto a due piccoli richiami sul freno per forzare l’inserimento. Pur con un miglioramento evidente rispetto a ieri, il comportamento non è ancora al livello delle migliori in termini di fluidità e stabilità.

In uscita da questa sezione, però, la Ferrari torna a brillare: il retrotreno stabile permette a Leclerc di anticipare l’accelerazione rispetto a Piastri, guadagnando metri preziosi nel lancio verso la Stowe.

S3 – Stabilità crescente, ma carico ancora da sviluppare

In Curva 15 (Stowe), la McLaren conferma un leggero margine: Leclerc ha ancora qualche difficoltà nella fase di inserimento, che si riflette in una leggera perdita di velocità a centro curva. Tuttavia, in uscita riesce nuovamente a gestire bene la trazione, contenendo il gap.

Nel tratto conclusivo, che porta dalle chicane (16-17) fino al traguardo, la SF-25 mostra sì un miglioramento, ma con alcune imprecisioni residue. Un sottosterzo ancora presente condiziona la traiettoria e la qualità dell’uscita, che risulta meno pulita rispetto alle curve precedenti.

Verso le qualifiche

La Ferrari si presenta alle qualifiche con una vettura più coerente e prevedibile rispetto al venerdì, soprattutto nel comportamento in frenata e trazione. Restano però limiti strutturali sull’avantreno e nella gestione del carico nei tratti ad alta velocità, dove McLaren (e verosimilmente anche Mercedes) sembrano avere ancora qualcosa in più.

L’introduzione della nuova sospensione posteriore prevista per Spa potrebbe rappresentare il tassello finale per riportare la Ferrari al livello dei top team su ogni tipo di tracciato. Ma già oggi, a Silverstone, sarà interessante vedere fino a che punto i progressi emersi in FP3 potranno tradursi in prestazione pura sul giro secco.