F1 | Numeri di gara: storia e regolamento

Con il nuovo ciclo tecnico regolamentare del 2014 è avvenuto anche il cambiamento del sistema di assegnazione dei numeri di gara. Da allora, infatti, è il pilota stesso a sceglierne uno tra i vari disponibili.
F1 | Storia e regolamento dei numeri di gara

I numeri di gara in F1 possono rappresentare tutto o niente per un pilota o per un team. Se per alcuni sono soltanto numeri da applicare sulla propria vettura, per altri rappresentano un’occasione di marketing o sono legati a questioni personali e decisamente più emotive.

Un esempio è il 44 di Hamilton, che il britannico porta con orgoglio su tutte le sue vetture a ricordo dei tempi difficili di quando era in kart. Si passa poi al 55 di Carlos Sainz, scelto per questioni di marketing che richiamano le sue iniziali, fino al 7 di Kimi Raikkonen.

Interrogato sul perché della scelta, quest’ultimo ha risposto ai microfoni: “Abbiamo dovuto scegliere un numero e io ho preso quello”, con il suo classico stile da Iceman.

Nel corso della storia ci sono stati vari cambiamenti sui numeri di gara: per esempio, dal 1974 si applicarono gli stessi numeri ai piloti per facilitarne l’identificazione in pista. Un sistema decisamente discutibile che fu abolito soltanto nel 1996, quando, con il ritiro di alcuni piloti, si erano creati dei vuoti tra i diversi numeri disponibili.

Dal 1996 si decise di tornare all’applicazione del sistema originario: i numeri di gara venivano assegnati in base alla posizione finale nella classifica costruttori dell’anno precedente, a eccezione del numero 1 per il campione del mondo piloti e del 2 per il compagno, indipendentemente dalla posizione della squadra nel campionato costruttori.

F1 | Storia e regolamento dei numeri di gara
Il numero 1 sulla RedBull RB21 di Max Verstappen

F1: La storia recente dei numeri di gara

Dal 2014 la regola è cambiata, dando la possibilità di libera scelta al pilota, che adotta un numero per tutta la carriera, con l’imposizione che questo venga applicato anche sul casco oltre che sulla vettura. Il campione del mondo in carica può decidere di tenere o meno il numero 1, mentre gli altri piloti devono scegliere un numero compreso tra il 2 e il 99 che non sia già occupato da un pilota titolare da almeno due anni.

Per esempio: qualora un pilota decidesse di ritirarsi nel 2026, il numero tornerebbe a disposizione soltanto nel 2029, a meno di deroghe concesse, come nel caso di Verstappen che per la stagione 2026 userà il 3 dell’ex RedBull Daniel Ricciardo.

Il 20 luglio 2015 la FIA ha ritirato il numero 17 appartenuto a Jules Bianchi, in segno di rispetto e in memoria del pilota francese.

F1: L’elenco di tutti i numeri usati dai piloti dal 2014

Alcuni piloti recenti (Bearman, Doohan o Lawson) compaiono più volte perché hanno usato numeri diversi durante le sessioni di prove libere o come riserve prima di ottenere il loro numero fisso o definitivo da pilota titolare.

  • 1: Verstappen, Vettel, Norris
  • 2: Sargeant, Vandoorne
  • 3: Ricciardo
  • 4: Norris, Chilton
  • 5: Bortoleto, Vettel
  • 6: Hadjar, Latifi, Rosberg
  • 7: Doohan, Raikkonen
  • 8: Grosjean
  • 9: Ericsson, Mazepin
  • 10: Gasly, Kobayashi
  • 11: Perez
  • 12: Antonelli, Nasr
  • 13: Maldonado
  • 14: Alonso
  • 16: Leclerc
  • 17: Bianchi
  • 18: Stroll
  • 19: Massa
  • 20: Magnussen
  • 21: De Vries, Gutierrez
  • 22: Tsunoda, Button
  • 23: Albon
  • 24: Zhou
  • 25: Vergne
  • 26: Kvyat
  • 27: Hülkenberg
  • 28: Hartley, Stevens
  • 30: Lawson, Palmer
  • 31: Ocon
  • 33: Verstappen
  • 35: Sirotkin
  • 36: Giovinazzi
  • 38: Bearman
  • 39: Hartley
  • 40: Lawson, Di Resta
  • 43: Colapinto
  • 44: Hamilton
  • 45: De Vries, Lotterer
  • 46: Stevens
  • 47: Schumacher, Vandoorne
  • 50: Bearman
  • 51: Fittipaldi
  • 53: Rossi
  • 55: Sainz
  • 61: Doohan
  • 63: Russell
  • 77: Bottas
  • 81: Piastri
  • 87: Bearman
  • 88: Kubica, Haryanto
  • 89: Aitken
  • 94: Wehrlein
  • 98: Merhi
  • 99: Giovinazzi, Sutil