F1 | Caso Motori: Si studia un compromesso per Mercedes e RBPT

La FIA starebbe lavorando per giungere ad un compromesso con Mercedes e RBPT sulla questione motori
Mercedes, Abu Dhabi 2025

Continuano ad arrivare novità ed aggiornamenti relativi al caos scoppiato venerdì scorso sui motori per la prossima stagione.

La questione, come vi avevamo già raccontato in questo articolo, riguarda una zona grigia sul rapporto di compressione, che due motoristi (Mercedes e RBPT) sarebbero riusciti a portare ad un rapporto 18:1, contro il 16:1 consentito da regolamento.

La FIA si trova ora in una situazione estremamente spinosa: bandire la soluzione obbligherebbe i due costruttori a ridisegnare le rispettive power unit con ormai pochissimo tempo a disposizione.

Allo stesso tempo, chiudere un occhio porterebbe ad una vera e propria guerra con le altre tre case, convinte dell’illegalità dello stratagemma, che farebbero sicuramente protesta nel primo weekend ufficiale.

Caso motori: si pensa ad un compromesso

Ebbene, secondo quanto riporta Motorsport.com Italia, l’obiettivo della Federazione sarebbe quello di arrivare ad un compromesso con Mercedes e RBPT.

“Mercedes e Red Bull Powertrains potrebbero ridurre leggermente il rapporto di compressione a freddo, in modo da rientrare nei limiti a caldo, a meno che non vogliano tenere la propria posizione iniziando una battaglia durissima”, si legge in un articolo a firma di Franco Nugnes.

“Ma questa opzione aprirebbe un contenzioso che porterebbe altri motoristi a sfoderare soluzioni oltre il limite perché si sarebbe creato un pericolosissimo precedente”.

E ancora: “Il bubbone è esploso prima delle Feste di Natale per cui dovrebbe esserci il tempo per Mercedes di risolvere il problema: ci chi sostiene che potrebbe essere ridisegnato il cielo del pistone di uno o due decimi per tornare a caldo al volume della camera di combustione previsto dal regolamento”.

“L’effetto è che ci sarebbe una perdita di potenza, anche se non sarà dei 15 cavalli indicati dal tedesco Motorsport Magazine, il sito tedesco che ha portato alla luce il caso”, conclude Nugnes.