Dopo tre anni di attesa e speculazioni, il progetto Formula 1 di Audi – dopo l’accordo con Adidas – ha finalmente un volto, una livrea e, soprattutto, una data speciale sul calendario. Il 2030 sarà l’anno in cui il team dai quattro anelli tedesco punterà al titolo mondiale.
La presentazione all’Audi Brand Experience Center di Monaco non è stata solo un evento, ma una dichiarazione d’intenti. Il nome stesso, “Audi One”, riecheggia l’ambizione di diventare il numero uno, segnando un capitolo “nuovo” e “radicale” per il colosso di Ingolstadt.
Alla presenza anche del CEO della F1, Stefano Domenicali, che ha consacrato l’ingresso di un altro costruttore premium, i vertici Audi hanno svelato la loro “tabella di marcia”.

Audi: il piano strutturale del ciclo in F1
Il Project Leader Mattia Binotto ha delineato una strategia chiara, con una visione priva di illusioni per il colosso tedesco, suddivisa in tre fasi:
- Sfidanti (2026-2027): I primi due anni saranno dedicati alla crescita e all’apprendimento.
- Competitori (2028-2029): La fase successiva mira ai primi successi e a consolidare la presenza nelle posizioni di vertice.
- Vincitori (dal 2030): L’obiettivo finale è chiaro: “Vogliamo vincere i titoli”.
“La pressione deriva dalle ambizioni”, ha ammesso Binotto. “Sappiamo quanto sia difficile e quanto tempo ci vuole. Per questo ammettiamo gli errori. Solo così possiamo imparare”.
Audi e la sfida d’argento tutta tedesca con Mercedes
La protagonista della serata è stata la show car che ha sfoggiato la livrea ufficiale che Audi utilizzerà nel 2026.
Il look è radicale come il progetto: argento titanio all’anteriore, nero carbonio al centro e un rosso Audi brillante al posteriore. A far discutere è il “taglio netto” tra i colori, una scelta voluta dai designer per contrastare le linee fluide dell’auto, anche se ha dato a molti l’impressione di un’auto “verniciata a metà”.

La scelta dell’argento anteriore non è casuale. In questo modo la griglia di partenza del 2026 vedrà una “seconda Freccia d’Argento” tedesca, un guanto di sfida lanciato direttamente alla Mercedes, con una rivalità tutta tedesca più aperta che mai.
“Audi non partecipa solo per esserci”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Audi, Gernot Döllner. “In qualsiasi serie in cui abbiamo gareggiato, abbiamo avuto successo. Ci sono solo due possibilità: o lo fai bene o non lo fai affatto”. Per Audi, l’imperativo per l’avanguardia della tecnica si tradurrà non in un singolo dettaglio rivoluzionario, ma “nell’interpretare il regolamento meglio degli altri”.
Al fianco di Binotto, il Team Principal Jonathan Wheatley ha sottolineato la crescita del team (che riunirà le sedi di Neustadt, Hinwil e Bicester), portando l’esempio della ricostruzione record dell’auto di Bortoleto in Brasile: “Non ha nulla a che fare con la tecnica, ma con le persone”.
Audi: Occhi puntati al 2026 e ben oltre
I piloti scelti per questo viaggio, Nico Hülkenberg e Gabriel Bortoleto, hanno espresso il loro entusiasmo. “Per me, come tedesco, è un privilegio rappresentare questo marchio”, ha detto Hülkenberg. Bortoleto ha definito l’ingaggio “un sogno che si avvera”, ricordando il legame tra Audi e il suo idolo, Ayrton Senna.

Ma la stagione 2026 rimane un enorme punto interrogativo. Il “reset” regolamentare, come lo ha definito Binotto, azzera ogni riferimento. “Normalmente i tuoi obiettivi si basano sull’auto dell’anno precedente. Questa volta non è possibile”.










