La rivoluzione tecnica prevista in F1 per il 2026 promette di cambiare radicalmente l’aspetto e il comportamento delle monoposto. Mercedes, attraverso il suo team principal Toto Wolff, ha ipotizzato che le vetture potrebbero sfiorare i 400 km/h sui rettilinei a piena potenza . L’idea di avvicinarsi a quella soglia è legata ovviamente alle innovazioni su motore e aerodinamica.
“Se si dovesse richiedere la massima potenza, sfioreremo il limite dei 400 km/h”, ha detto Wolff in una recente intervista concessa ad Auto Motor und Sport.
F1 2026: ecco cosa cambierà
Sulle nuove F1, il gruppo propulsore ibrido manterrà un V6 turbo da 1,6 litri, ma la componente elettrica avrà un peso maggiore. La potenza fornita dalla batteria passerà da 120 kW a 350 kW, quasi triplicata, mentre il contributo del motore a combustione scenderà a 400 kW, così da ottenere una ripartizione 50‑50 della potenza.
L’energia recuperata in frenata raddoppierà a 8,5 megaJoule per giro, e chi insegue potrà attivare una funzione chiamata “manual override” – una sorta di Push to Pass – che garantirà fino a 350 kW di spinta elettrica supplementare fino a 337 km/h, quando si trova entro un secondo dalla vettura davanti.
Le modifiche al telaio e all’aerodinamica saranno altrettanto significative. Lunghezza e larghezza massima saranno diminuite, mentre il peso minimo scenderà a 768 kg, circa 30 kg in meno rispetto al limite attuale. Il regolamento ridurrà la deportanza del 30% e la resistenza aerodinamica del 55%.

Gli pneumatici da 18 pollici resteranno, ma con battistrada più stretti. Il fondo sarà parzialmente piatto e verrà eliminata la beam wing, riducendo l’effetto suolo e limitando i problemi di saltellamento. Debutterà inoltre l’aerodinamica attiva: frontali e posteriori saranno dotati di alette mobili che funzioneranno in due configurazioni. La Z‑mode, per aumentare la velocità in curva, e la X‑mode, per ridurre la resistenza sui rettilinei .
Non mancano, ovviamente, le perplessità. Le prove al simulatore ed i pareri degli esperti indicano che la ridotta durata della potenza elettrica potrebbe portare alla necessità di gestirla in modo fin troppo marcato. A rassicurare tutti ci ha però pensato di recente Nikolas Tombazis, direttore tecnico della FIA.









