Sul futuro di Hyundai aleggia un duplice alone di ottimismo e mistero. Se da una parte la casa sudcoreana si appresta ad entrare nel WEC, dall’altra non sembra ancora avere le idee chiare nel WRC.
WEC 2026: debutta Genesis, il volto premium di Hyundai
Nel 2026 Hyundai entrerà ufficialmente nel WEC, sotto le insegne del marchio Genesis – brand premium del gruppo. Scelta diversa dunque, rispetto a quanto fatto nel WRC e nel TCR, dove gareggia con il marchio Hyundai N (la “N” di Nürburgring, simbolo della divisione sportiva della casa).
Il Presidente di Hyundai Motorsport e Team Principal di Genesis Magma Racing, Cyril Abiteboul, era già stato avvistato alla 24 Ore di Le Mans, nel paddock della Sarthe, in colloqui con alcuni costruttori di telai. Nel WEC, a differenza di quanto avviene in altre categorie, non è necessario costruire da zero il proprio telaio: bisogna sceglierne uno tra quelli consentiti dal regolamento e svilupparvi attorno la vettura.
Nel caso della Genesis, il telaio sarà fornito da Oreca. La GMR-001 monterà un motore V8 3.2 biturbo e il team si appoggerà alla struttura IDEC Sport, con base presso il Circuit Paul Ricard di Le Castellet.

Per quanto riguarda il motore, sarà preso come riferimento il 4 cilindri della Hyundai i20 N Rally1 2024 (versione ibrida con batteria).
In una recente intervista, Abiteboul aveva infatti spiegato le difficoltà tecniche e temporali nel progettare un propulsore da zero:
“I tempi stretti del progetto ci hanno portato a utilizzare una tecnologia collaudata con un 8 cilindri da 3,2 litri, che avrà una capacità doppia rispetto al 4 cilindri della Rally1. Realizzare un motore inedito sarebbe stato impossibile con soli 16 mesi dall’esordio.”
Sempre secondo Abiteboul, l’ingresso di Hyundai nel WEC tornerà utile per trasferire studi aerodinamici e soluzioni tecniche alle auto stradali – come già avvenuto con la Hyundai i20 N, sviluppata a partire dall’esperienza nel WRC.
WRC: Hyundai conferma la presenza, ma solo fino al 2026
Sul fronte WRC regna invece un silenzio che fa molto rumore. Durante l’ultimo Rally di Finlandia, Hyundai ha confermato la propria presenza nel 2026 come costruttore ufficiale, smentendo le voci che parlavano di un team privato guidato da Thierry Neuville per gestire le i20 N Rally1 nella classe regina.
Un annuncio importante, ma che lascia comunque irrisolti alcuni interrogativi: non ci sono ancora indizi concreti sul futuro nella categoria oltre quella data. Nel 2027 entrerà peraltro in vigore un nuovo regolamento – che la federazione sta tardando a definire – e le difficoltà strutturali della categoria stanno spingendo Hyundai a valutare con attenzione altre opzioni.

Attualmente nel WRC sono solo due i costruttori ufficiali: Toyota e Hyundai. M-Sport è invece un team privato di Malcolm Wilson che gestisce le Ford Puma Rally1, visto che la casa americana non ha interesse a rientrare come costruttore ufficiale.
In WRC2, invece, le cose si fanno più competitive grazie ai costi ridotti: una Rally1 costa circa 950.000 €, mentre una WRC2 – Rally2 – si aggira sui 300.000 €.
L’obiettivo dichiarato della FIA era abbassare i costi delle Rally1 per attirare nuovi costruttori. La proposta più logica, avanzata da team e tifosi, era abolire la doppia categoria e far correre tutti con vetture Rally2, per aumentare lo spettacolo e la partecipazione. Un’idea che, però, non sembra aver entusiasmato più di tanto la Federazione.
Con un WRC dal futuro sempre più incerto, la casa coreana sembra avere un’unica certezza: la necessità di dimostrare di cosa è capace con Genesis nel WEC , e togliersi altre soddisfazioni come già ha fatto nel WRC e nel TCR.









