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GP Ungheria, Leclerc: quanto c’è di vero sul problema al telaio?

Leclerc ha giustificato il disastroso stint finale del GP d'Ungheria parlando di un problema al telaio. Ma quanto c'è di vero?
Charles Leclerc GP Ungheria 2025

Tante sono state le ipotesi formulate nelle ultime ore dagli addetti ai lavori, in merito al crollo di prestazione accusato da Charles Leclerc nell’ultimo terzo del GP d’Ungheria.

L’alfiere della Ferrari aveva condotto senza troppi problemi la gara per i primi due stint, tenendo a bada Oscar Piastri ed uscendo dai box dopo la seconda sosta non troppo lontano da Lando Norris.

Da quel momento però, la competitività della SF25 è completamente scomparsa. Il monegasco ha visto progressivamente peggiorare il proprio passo, per poi essere superato sia dalla McLaren di Piastri, che dalla Mercedes di Russell.

La motivazione fornita ai media dallo stesso Leclerc a fine gara riguardava un presunto problema al telaio, presentatosi circa al 40° giro, che avrebbe irrimediabilmente danneggiato la performance della propria vettura.

Una spiegazione, questa, che da subito ha suscitato qualche dubbio negli analisti più attenti. Ebbene, negli ultimi minuti ha preso piede un’altra ipotesi, sempre di natura tecnica, ma che poco ha a che fare con la questione del telaio.

Leclerc GP Ungheria 2025
Charles Leclerc, Scuderia Ferrari, GP Ungheria 2025

Ungheria, possibile problema di usura del plank per Leclerc?

Il totale crollo di Leclerc nel finale sarebbe infatti dovuto ad un possibile aumento delle pressioni delle gomme operato dalla Ferrari sul set di hard montato dal monegasco in occasione dell’ultima sosta.

Pressioni più alte implicano un aumento generale dell’altezza della vettura da terra. Il che, come noto, è causa di importanti perdite di performance.

Perché una scelta simile? Con tutta probabilità, la squadra ha tentato di minimizzare l’usura del plank (il pattino, nella zona del fondo). Una problematica, questa, che era già stata motivo di squalifica di una delle due SF25 nella gara della Cina.

Ad ipotizzare uno scenario del genere sono stati, per primi, i ragazzi di Selezione Nazionale Piloti. La teoria è stata poi riproposta anche da Sky Sport UK e addirittura da George Russell, avversario diretto di Charles per il podio.

“Ho visto quanto era lento, e ho immaginato che qualcosa non fosse a posto”, ha detto l’inglese. “L’unica cosa che ci viene in mente è che stavano tenendo la macchina troppo bassa da terra e hanno dovuto aumentare la pressione delle gomme per l’ultimo stint.”

Si spiegherebbero così anche i team radio decisamente piccati di Leclerc a metà gara. il #16, con tutta probabilità, deve aver intuito qualche cambiamento già col primo set di gomme hard.

“È così incredibilmente frustrante”, aveva detto. “Abbiamo perso tutta la competitività. Dovete semplicemente ascoltarmi. Avrei trovato un modo diverso per gestire quei problemi. Ora è semplicemente inguidabile. Inguidabile. Sarebbe un miracolo se finissimo sul podio.”