Search
Close this search box.

Bearman sugli stenti degli esordi: “Mio padre disse che non avrei potuto fare 2 stagioni”

In un'intervista concessa a Motorsport.com, Bearman ha parlato delle difficoltà economiche dei primi anni della propria carriera
Oliver Bearman

Quella in corso è la prima stagione completa che Oliver Bearman sta disputando in Formula 1. Il pilota inglese aveva avuto già tre opportunità lo scorso anno per disputare una gara, di cui la prima con la Ferrari.

Una vettura non all’altezza delle aspettative sta mettendo un po’ in ombra il percorso di crescita del pilota dell’academy del Cavallino, che ad ogni modo non si sta comportando affatto male per essere un rookie.

In una recente intervista concessa a Motorsport.com, Bearman ha parlato, tra le altre cose, delle difficoltà economiche dei primi anni di corse.

“Ricordo bene quando sono passato dal kart alla F4: mio padre mi disse chiaramente che non avremmo potuto fare due, tre o quattro stagioni, era semplicemente troppo costoso. Avevamo ridotto all’osso anche i test”, ha spiegato.

Il debutto di Bearman con la Ferrari

Ollie ha inoltre parlato del proprio rapporto con la Ferrari, e delle dinamiche della gara di Jeddah dell’anno scorso, quando ha avuto l’opportunità di esordire in Formula 1 al volante della SF24.

“In effetti ho avuto qualche ora di preavviso, ma è stata la mia più grande opportunità. Lo scorso anno in F2 le cose non andavano proprio bene, ma poi è arrivata la possibilità di poter salire sulla Ferrari in Formula 1, ho subito pensato di avere l’occasione per mostrare il mio potenziale e le mie capacità”.

“Sono stato molto fortunato di poter disputare quella gara, per quanto l’abbia vissuta un po’ in modo limitato, avevo alle spalle solo due giornate al volante di una F1, ma il feeling è stato subito molto bello, molto intenso”.

“Non volevo commettere errori e questo mi ha un po’ frenato, ma sono comunque riuscito a mostrare il 50% di quello che potevo fare, ed è stato sufficiente per avere l’opportunità di essere dove sono ora. Onestamente, non so dove sarei ora se non ci fosse stato quel weekend a Jeddah”.

La firma del contratto con Haas

La gara di Jeddah è bastata per attirare su Bearman le attenzioni della Haas, che come detto in precedenza lo ha schierato in due gare l’anno scorso, per poi ingaggiarlo da pilota ufficiale per questa stagione.

“È stato dopo il weekend in Austria, appena prima di Silverstone, credo fosse lunedì o martedì dopo Spielberg. Stavo rientrando in Inghilterra e finalmente mi hanno informato che sarei stato un pilota Haas nel mondiale 2025. Avrei corso per una stagione intera, è stato un momento davvero speciale”.

Prima di acquisire sul campo il ruolo di pilota titolare, Bearman lo scorso anno è stato chiamato in extremis dalla Haas anche a Baku e Interlagos, confermandosi all’altezza del compito in entrambe le occasioni, ruolo da titolare ma a tempo determinato.

“A posteriori credo che l’anno scorso sia stato un po’ privilegiato – confida Bearman – sono salito sulla Ferrari e ho chiuso facilmente a punti, sono riuscito a fare lo stesso a Baku con la Haas ed anche in Brasile sono entrato in Q3 lottando nella top-10″.

“Ho dato per scontato che ogni volta che sarei salito in macchina sarei stato sempre in lotta per la zona punti, ma in questa stagione abbiamo visto quanto i margini siano molto stretti e oggi non siamo nelle condizioni di poter puntare alla top-10 ogni fine settimana”.

“Ho dovuto rivedere le mie aspettative per non rischiare l’effetto delusione, ci sono state gare in cui ho sentito di aver guidato bene, ci sono stati Gran Premi in cui sono convinto di aver fatto un bel lavoro, ma non è facile essere contenti della propria performance quando nella classifica finale vedi il tuo nome in dodicesima o quindicesima posizione”, ha concluso.