Search
Close this search box.

F3: Silverstone, sprint: Inthraphuvasak vince! Incubo per Tsolov

Inthraphuvasak si porta a casa la prima vittoria in F3 dopo un duello con Nael. Per Tsolov 18 giri da dimenticare per un contatto in partenza.

Tasanapol Inthraphuvasak porta la sua Campos alla vittoria a Silverstone dopo 18 giri carichi di tensione: tra duelli, penalità e ordini di scuderia a centro gruppo.

Recap Sprint Race

Nonostante il concreto rischio di una gara bagnata, alla fine tutti i 18 giri si svolgono su asfalto asciutto.

In partenza è il thailandese, partito in pole per via della griglia invertita dopo essersi qualificato in P12 ieri, a mantenere la leadership, mentre Ho, a secco di punti addirittura dal secondo round della stagione in Bahrain, ha un’occasione d’oro di farne segnare qualcuno, e in partenza è infatti molto cauto, tanto da perdere subito la seconda piazza in favore di Nael, partito in P4.

Arrivando in curva 4 ecco però il disastro: ancora una volta Brando Badoer è coinvolto in un contatto, e oggi l’ha senza dubbio fatta grossa, poiché esagerando nella staccata centra l’incolpevole Tsolov, in lotta per il campionato, relegandolo all’ultima posizione; mentre l’italiano figlio d’arte è costretto al ritiro per essere finito in ghiaia nella dinamica del fatto. La gara è perciò neutralizzata per qualche giro dall’ingresso della safety car per permettere la rimozione della sua Prema.

Giro 5: bandiera verde, e Inthraphuvasak tenta di dare lo strappo, mentre dietro di lui Stenshorne passa Ho e si porta in zona podio. Ma in tutto questo, il leader del mondiale, Rafael Camara, dov’è? Scendendo nella classifica ecco che lo troviamo in lotta con entrambi i suoi compagni di squadra per un posto nella top 10, quando Charlie Wurz, che si trova davanti a lui, riceve l’ordine di farlo passare in ottica campionato dal team Trident.

Lì davanti però il tentativo di fare il vuoto di Inthraphuvasak non va a segno, e al sesto giro Nael sferra l’attacco in curva 4, passando dopo essere finito fuori dalla linea bianca, causando non poche polemiche. Il francese del team VAR cerca però di mettersi al sicuro e di allontanarsi dal tailandese e dal rientro di Stenshorne, ma ecco che al giro 10 gli viene chiesto di far ripassare in testa il rivale, e da qui non ci sarà più storia, le sue gomme sono state stressate eccessivamente dal tentativo di fuga fallito e non gli consentono di rifarsi sotto.

Le Trident di Camara e Wurz accennano un tentativo di rimonta ed entrambe riescono almeno a recuperare la posizione su un Tim Tramnitz in difficoltà nella seconda parte di gara e che poi nel finale cederà il passo anche a Roman Bilinski.

Continua la fase di difficoltà anche per Nael, che proprio non ne ha per rimanere agganciato alla testa della corsa e che si fa sfilare anche da Stenshorne, autore di una rimonta ottima fino alle P2 dopo essere partito dalla sesta piazza in griglia.

Nel finale si accende anche la lotta per il terzo gradino del podio: Nael viene raggiunto dal duo Van Hoepen-Boya e dopo essere stato attaccato dall’olandese alla fine dell’hangar straight, si riprende prepotentemente la posizione passando al di fuori dei limiti del tracciato, ma la battaglia non finisce qui e Boya trova il suo Hamilton interiore, sfruttando il duello per passarli entrambi all’interno dell’ultima curva, esattamente come il Sir fece nel ’22 su Perez e Leclerc.

Vince quindi Inthraphuvasak, mentre Stenshorne e Boya completano il podio. P4 per Van Hoepen mentre Nael si vede infliggere una penalità da 10 secondi che lo relega fuori dai punti in P12; completano la zona punti: Ugochukwu, Ho, Leon, Camara, Wurz e Bilinski.

Zero punti invece per i due rivali di Camara nella corsa al titolo, Tramnitz e Tsolov chiudono rispettivamente in P11 e P29, mentre i due italiani rimasti in gara, Lacorte e Marinangeli, concludono in P23 e P28.

Di seguito la classifica finale: